(…) C’è un andamento positivo con una crescita molto significativa dell’occupazione a tempo indeterminato, che rappresenta quasi l’80% degli oltre 500mila nuovi posti creati nell’ultimo anno. Ma tutto questo non basta. Questa tendenza va ora agganciata a processi di qualificazione del lavoro, che significa costruire le condizioni per aumenti salariali significativi, buone flessibilità negoziate, potenti strumenti di politica attiva e di innalzamento delle competenze in modo da allineare domanda e offerta nella fascia alta. Restano poi ancora pesanti i divari infrastrutturali, occupazionali e nei servizi sociali tra le aree forti del nord e del sud. C’è molto da fare in uno spirito di collaborazione tra istituzioni e parti sociali”.