Sono in sciopero totale a oltranza da ieri, per vedersi riconosciute le mansioni svolte e applicato correttamente il contratto di lavoro, 7 lavoratori dipendenti della società ‘L’operosa Spa’, impegnati in servizi di trasloco e facchinaggio per alcune realtà della sanità pubblica toscana.L’Operosa opera per conto di Ciclat, a cui Estar, per conto della Regione Toscana, ha affidato i servizi di trasloco e facchinaggio per le aziende ASL Toscana Lotto 2 (Ausl Toscana Centro/Ispro/Careggi/Meyer). Questi lavoratori sono stati interessati da un cambio di appalto, sottoscritto il primo aprile scorso, con la relativa armonizzazione dal contratto ‘Multiservizi’ al contratto ‘Trasporto-merci-logistica’; “un passaggio – spiega il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Antonino Rocca – che avrebbe dovuto portar loro un miglioramento, sia normativo che salariale. Ciò invece non è avvenuto, perché, a nostro avviso, il nuovo contratto non viene applicato correttamente per le mansioni realmente svolte. Tanto per essere chiari, sono tutti assunti come facchini e nessuno come autista e non si capisce chi dovrebbe guidare il mezzo nei vari spostamenti.”“Nei vari incontri che abbiamo avuto con l’azienda – continua Rocca – le rivendicazioni dei lavoratori su questo aspetto non hanno trovato risposte e questo ha portato inevitabilmente ad iniziare lo sciopero ad oltranza nel presidio Mercafir, dove i lavoratori aspettano risposte.”“Chiediamo – aggiunge Rocca – che anche la Regione Toscana intervenga. In fondo è sua la responsabilità, se non altro politica, se a chi lavora in appalto per la sanità toscana non viene applicato il contratto corretto. E’ paradossale che la stessa Regione che vuole indicare un salario minimo per legge, non si preoccupi poi di controllare che la cascata di appalti con cui sono affidati anche i suoi servizi finisca per penalizzare i lavoratori e il loro salario.”