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Tragedia ad Andria, un altro bracciante agricolo perde la vita. La Fai Cisl Puglia chiede maggiore attenzione sulla sicurezza nei campi

Questa mattina, giovedì 26 giugno, intorno alle ore 6:30, un lavoratore agricolo ha perso la vita nelle campagne di Andria, accasciandosi al suolo mentre era impegnato nella raccolta, sotto un sole già rovente. L’uomo, come molti altri braccianti, era operativo fin dalle prime luci dell’alba, ma le temperature estreme che da giorni colpiscono la Puglia — con picchi che superano i 40 gradi — hanno trasformato i campi in luoghi sempre più pericolosi per chi vi lavora. La FAI CISL Puglia esprime profondo cordoglio per questa ennesima tragedia e si stringe al dolore della famiglia della vittima. Ma insieme al dolore, ribadisce con forza la necessità di agire, affinché non si ripeta lo stesso copioso episodio: indignazione momentanea, seguita da silenzio e inerzia istituzionale. La sicurezza sul lavoro, già precaria nel settore agricolo, viene messa ulteriormente a dura prova quando si aggiunge l’emergenza climatica. «La morte sui luoghi di lavoro è un prezzo non più tollerabile », dichiarano Antonio La Fortuna, Segretario Generale della FAI CISL Puglia, e Vincenzo Cinquepalmi, Segretario Territoriale della FAI CISL Bari. «Dobbiamo affrontare il tema della sicurezza, in tutte le sue forme con serietà. Senza prevenzione adeguata, senza controlli efficaci e costanti, continueremo a contare vittime ogni estate». La FAI CISL Puglia richiama l’attenzione delle istituzioni e del mondo agricolo alcune priorità non più rinviabili. è indispensabile che tutte le aziende agricole adottino piani di sicurezza climatica che includano dotazioni di acqua potabile, aree d’ombra e di riposo, dispositivi di primo soccorso e momenti di formazione obbligatoria per riconoscere e gestire i sintomi del colpo di calore. Infine, è necessario intensificare i controlli ispettivi, in collaborazione con Spesal e Ispettorato del Lavoro, non solo per garantire la regolarità contrattuale ma anche il rispetto delle misure di sicurezza e di prevenzione. Questo tragico episodio riporta alla mente la storia di Paola Clemente, morta anch’ella nei campi di Andria nel 2015. Dieci anni dopo, la sensazione è che nulla sia cambiato davvero e che, ancora oggi, le morti sul lavoro vengano trattate come inevitabili fatalità invece che come il frutto di gravi omissioni nella tutela della salute. La FAI CISL Puglia ribadisce con fermezza che al centro del lavoro agricolo devono esserci la dignità della persona e il diritto alla sicurezza. Ogni campo, ogni vigneto, ogni uliveto deve diventare un luogo sicuro. Non possiamo più accettare che si trasformino in teatri di tragedie annunciate.

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