Non sono poche, né di poco conto, le osservazioni con le quali il Consiglio di Stato motiva il rinvio al Ministero del testo delle Nuove Indicazioni Nazionali, con la richiesta di una diversa riformulazione. Osservazioni che riguardano la rispondenza del testo alla normativa europea con tratti di anacronismo, l’impegno finanziario, l’analisi di impatto, ovvero delle motivazioni che hanno reso necessario innovare le disposizioni previgenti; si evidenzia fra l’altro il mancato accoglimento di molte osservazioni del CSPI, rilevando inoltre una nutrita serie di imprecisioni formali nella stesura del testo.La CISL Scuola aveva fin dall’inizio manifestato le proprie riserve e perplessità rispetto a un’operazione di radicale riscrittura delle indicazioni vigenti, trascurandone i molti aspetti che le rendevano tuttora attuali e seguendo un percorso che anche per la ristrettezza dei tempi programmati non avrebbe consentito, come necessario, un ampio coinvolgimento del mondo della scuola nella definizione di un nuovo testo.Ciò nonostante, non si era sottratta dal formulare alla Commissione puntuali osservazioni e proposte, in parte accolte, mantenendo comunque forti riserve su aspetti che sono stati oggetto di rilievo anche da parte del CSPI (insegnamento della storia, scarsa apertura alla multiculturalità, reintroduzione del latino con modalità potenzialmente discriminatorie, tendenza alla prescrittività e altro) e che lo stesso parere del Consiglio di Stato sembra in qualche modo fare propri.Per la CISL Scuola occorre pertanto non limitarsi, da parte del Ministero, a correzioni formali rispetto alle osservazioni del Consiglio di Stato, ma riaprire da subito un confronto più ampio ed esteso che, a partire da una più attenta considerazione del parere espresso dal CSPI, punti a coinvolgere più direttamente di quanto sin qui avvenuto le istituzioni scolastiche, valorizzando il mondo della scuola e il prezioso patrimonio di competenza, esperienza e professionalità di cui dispone, risorsa fondamentale per ogni progetto che voglia essere di crescita e miglioramento e non di semplice cambiamento.