“Il 2035, data oltre la quale in Europa non si venderanno più auto a motore endotermico, è una scadenza che sembra lontana, ma in realtà è dietro l’angolo. Le opportunità di elevare innovazione, produttività, eco-compatibilità di sistema sono evidenti e importanti. Ma per coglierle bisogna partire dal fattore della sostenibilità sociale. In gioco ci sono almeno 75mila posti di lavoro, ai quali si aggiungono gli occupati dell’indotto. Non possiamo lasciar andare i nostri lavoratori in cassa integrazione e importare le batterie dalla Cina”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, intervenendo ad Atessa ad una iniziativa della Cisl Abruzzo-Molise e della Fim sull’Automotive. “Se non vogliamo desertificare filiere industriali strategiche, dobbiamo sbloccare gli investimenti previsti nel PNRR e in Manovra, orientando le risorse in modo tale che ad ogni euro speso in tecnologa e innovazione ne corrisponda un altro sulla difesa, la formazione, la riqualificazione delle persone che lavorano. È essenziale governare insieme questo passaggio, con un intervento concertato e organico sull’intero settore. Per questo la Cisl chiede l’immediata convocazione del tavolo di settore al Mise”, ha concluso Sbarra.