Casa. Al via la mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini: “Il Governo deve rispondere alla sofferenza abitativa”

Pubblicato il 11 Mar, 2022

Aperta la stagione di mobilitazione di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini che in  tutta Italia scenderanno in piazza, con proposte unitarie, “per chiedere con forza al Governo di  avviare delle soluzioni per la sofferenza abitativa” Manifestazioni che culmineranno con l’appuntamento al Ministero delle Infrastrutture il 22 marzo  alle 14 con il presidio e la consegna del documento unitario. E’ quanto si legge in una nota congiunta di Cgil, Cisl, Uil, Sunia, Sicet, Uniat e Unione Inquilini spiegano:
“Un’alleanza tra sindacati confederali e sindacati dell’abitare con un testo dalle proposte avanzate che  non ha precedenti nelle lotte per il diritto alla casa e con la volontà di allargare e costruire insieme  un percorso anche ad altre realtà sociali e del terzo settore verso una vertenza sempre più ampia.  L’iniziativa nasce da una forte preoccupazione dovuta alla mancanza di politiche abitative  strutturali. Dopo la pandemia e la ripresa delle esecuzioni degli sfratti sono circa 130 mila – 150  mila nuclei che rischiano di rimanere in strada, decine di migliaia le esecuzioni immobiliari, i  rincari delle utenze domestiche oltre all’incremento dell’inflazione stimato dal 4% al 6% sono un  macigno per le famiglie.  Il Governo deve rispondere alle 866 mila famiglie povere che, secondo l’Istat, vivono in affitto e che  corrispondono al 43% del totale delle famiglie in povertà assoluta.  In Italia abbiamo il dovere di rispettare i diritti umani delle persone garantendo a tutti il passaggio  di casa in casa attraverso l’implementazione di alloggi pubblici e a canoni sostenibili.  Il Pnrr, la legge di Bilancio hanno disatteso le aspettative e ora è tempo che questo Governo  raccolga le istanze e riavvii una stagione di partecipazione con le parti sociali per intervenire sulla  sofferenza abitativa che è impossibile negare e per la quale dobbiamo lavorare congiuntamente per  trovare delle soluzioni atte ad evitare uno scontro sociale”.

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