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Punto sui Fondi strutturali europei

Pubblicato il 3 Lug, 2015

La CISL con i suoi esperti di settore ha promosso un momento di studio e riflessione per fare il punto sui fondi strutturali europei. Nello specifico è stato messo sotto la lente di ingrandimento l’avanzamento e l’approvazione dei programmi per il periodo 2014- 2020 e il quadro anche, sul Fondo sviluppo e coesione che ha un finanziamento tutto Nazionale.

Sono emersi alcuni elementi. Anzitutto che un numero rilevante di programmi del FSE e del FESR è stato già approvato dalla Commissione europea: programmi sia nazionali che regionali, per un valore complessivo di circa 22 miliardi di euro. Mentre sono ancora in discussione alcuni già presentati, di particolare rilievo finanziario e per lo più plurifondo, oltre che la gran parte dei Programmi per lo sviluppo rurale (PSR). Questo dipende sia dal livello di completezza e coerenza dei documenti presentati, sia dalla prudenza rispetto all’ approvazione di quelli relativi alle regioni in cui si sono svolte di recente le elezioni. E’, infatti, cosa nota che i cambi di governo regionale possono determinare modifiche ai contenuti dei programmi.

Chi ha necessità e intenzione di approfondire questi delicati e strategici temi per lo sviluppo economico del nostro Paese può visionare i materiali allegati alla presente che, oltre ad informazioni su quanto sopra esposto, forniscono anche un quadro dei programmi nazionali approvati.
Il quadro complessivo della programmazione, malgrado la individuazione degli obiettivi e dei risultati da raggiungere, è fortemente frammentato. Questa è una importante criticità che le amministrazioni responsabili, sia di livello europeo che nazionale o regionale, non hanno per nulla contenuto. La frammentazione , maggiore anche di quella della precedente programmazione, richiede alle parti sociali, ed alla CISL in particolare, ove possibile, di rafforzare il proprio intervento per favorire processi di concentrazione dell’utilizzo dei finanziamenti. Quindi se vogliamo meglio orientare le politiche finanziate e renderle coerenti con le posizioni della CISL, il quadro complessivo richiede ed in un certo senso obbliga, a rafforzare il coordinamento dei fondi all’interno dell’organizzazione. Occorre avere una modalità di coordinamento stabile e ricorrente, accrescendo le conoscenze ed aumentando a tutti i livelli la capacità di proposta e vigilanza dei fondi europei che costituiscono una quota rilevante della spesa pubblica per gli investimenti e per le politiche per il lavoro e le risorse umane.

Rafforzare il coordinamento interno e quindi avere un monitoraggio centrale sulle spese finanziate dai vari programmi, siano essi nazionali o regionali, può determinare effetti positivi sulla qualità della gestione dei programmi nei territori e più forte e visibile l’azione della CISL a tutti i livelli.

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