“Le garanzie non si danno a mezzo stampa ma negli incontri ufficiali. Su questa storia vogliamo vederci chiaro, per questo chiediamo un incontro immediato. (…) Se il governo pensa di poter andare avanti da solo sulle privatizzazioni sbaglia di grosso. Su questa storia vogliamo vederci chiaro, per questo chiediamo un incontro immediato. Prima di ogni operazione bisogna aprire il confronto sociale con il sindacato. (…) Poste è un’eccellenza italiana grazie al contributo decisivo dei lavoratori: un’infrastruttura efficiente, innovativa, dinamica, che garantisce coesione e crescita. Dismettere quote pubbliche di una realtà del genere vuol dire mettere a rischio l’intero equilibrio del gruppo. Quello che dobbiamo perseguire è un nuovo e più efficace ruolo dello Stato, evitando gli errori del passato. (…) Rilanciamo l’idea di far evolvere la governance delle grandi imprese pubbliche nel solco della partecipazione dei lavoratori alle decisioni al controllo delle aziende. Qui si parla non solo di risorse, ma del futuro e della tenuta del tessuto sociale ed economico del Paese. (…) La vertenza sarebbe aspra. Sosterremmo la nostra Federazione nelle modalità e nelle battaglie democratiche che ritenesse opportune, senza alcuna eccezione. (…) Bisogna capire che le risorse vanno prese da altri capitoli: l’innalzamento delle aliquote per le grandi rendite finanziarie e immobiliari, un contributo di solidarietà sulle multinazionali e una lotta senza quartiere all’evasione e all’elusione”.