“La proposta di legge (sulla partecipazione al lavoro) è figlia della storia e della cultura della Cisl. Non a caso il nostro primo segretario generale, Giulio Pastore, è firmatario dell’art. 46 della Costituzione, quello attuato dalla nostra proposta, insieme ad altri tre esponenti cattolici del sindacalismo e della ricerca sociali: Giovanni Gronchi, primo segretario dei sindacalisti cattolici nel sindacato unitario, poi tra i fondatori della Democrazia Cristiana e, successivamente, presidente della Repubblica; Amintore Fanfani, economista, studioso del corporativismo con padre Agostino Gemelli, anch’egli tra i fondatori della Dc; Ferdinando Storchi, presidente delle Acli. La visione è perciò quella sussidiaria propria della dottrina sociale della Chiesa. Una concezione che valorizza la persona e incentiva il protagonismo dei corpi intermedi. (…) La nostra sfida non si ferma certo all’approvazione della legge popolare! Questo è il primo passo, fondamentale perchè si torni a parlare di lavoro e contrattazione oltre agli stanchi slogan del dibattito quotidiano. Vogliamo però promuove una nuova cultura del lavoro e per questo tutti i giorni la Cisl organizza corsi di formazione per i suoi delegati e i suoi dirigenti, incontra le persone nelle imprese, negozia con le pubbliche amministrazioni. (…)