“Il mondo del lavoro è cambiato e servono nuove risposte, ma è sbagliato pensare di governare il cambiamento a colpi di referendum. Il riformismo in Italia ha sempre avuto un percorso difficile. È stato colpito dalla violenza delle Brigate Rosse, che hanno assassinato figure come Marco Biagi, Massimo D’Antona, Ezio Tarantelli, tutti impegnati nel ripensare il mondo del lavoro in chiave moderna. Ma è stato ostacolato anche da chi ha preferito il populismo, l’antagonismo sterile, la disintermediazione e la contrapposizione ideologica tra impresa e lavoro. Oggi serve recuperare il tempo perduto. Partecipazione, contrattazione e concertazione, devono essere i pilastri di un riformismo che veda uniti sindacati, imprese e Governo in una responsabilità comune” (…l’intervista integrale)
“Non si governa con i referendum” – Italia Oggi
