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Consumatori. Adiconsum (Cisl): ”Il Governo ha ignorato i nostri allarmi. Dopo notevoli aggravi per consumatori e imprese, con oltre 1 anno di ritardo, partiti e Governo aprono gli occhi sull’emergenza gas”

Pubblicato il 1 Set, 2022

Al primo annuncio del MITE di un possibile aumento del 40% del gas, immediatamente, come Adiconsum, il 2 luglio 2021 abbiamo emesso un comunicato stampa esprimendo forte preoccupazione e inviato, in data 6 agosto 2021, una richiesta al MITE e al MISE per l’apertura di un Tavolo permanente di settore con tutti gli stakeholdercon l’obiettivo, da un lato di monitorare l’andamento del prezzo del gas e dall’altro di concordare unitamente le strategie da adottare.

Nonostante le nostre ripetute richieste nel corso del tempo contenenti anche alcune concrete istanze, avanzate molto prima del conflitto russo-ucraino, il Governo ha finora ignorato non solo le nostre proposte, ma anche quelle unitarie di tutte le Associazioni Consumatori, riconosciute dalla legge aderenti al CNCU, culminate con la Manifestazione in tutte le piazze italiane, denominata “Protesta delle pentole vuote”.

Il Governo ha deciso di tamponare la grave situazione del caro energia, con interventi di sostegno finanziario, seppur apprezzabili, ma limitati e temporanei, senza intervenire strutturalmente come da noi richiesto.

Per dovere di cronaca, riportiamo sinteticamente di seguito alcune nostre proposte che avrebbero dato respiro a famiglie e imprese e i comunicati e le iniziative di Adiconsum sul caro energia.

Proposte 

A livello europeo:

  • porre un tetto al prezzo del gas limitando le speculazioni alla borsa di Amsterdam e svincolare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas.

A livello italiano:

  • calcolare il prezzo dell’energia sulla base di una media ponderata riferita a tutte le fonti di produzione e non solo al gas
  • sterilizzare oneri, accise e Iva sugli aumenti indiscriminati di gas, energia elettrica e carburanti
  • accelerare gli iter autorizzativi per l’installazione di impianti di energia rinnovabile ed emettere i decreti attuativi per la costituzione delle Comunità energetiche
  • predisporre un piano emergenziale per la costruzione di infrastrutture energetiche
  • promuovere una campagna istituzionale di informazione/comunicazione sull’uso razionale dell’energia, tesa all’efficienza e al risparmio energetico
  • utilizzare parte degli extra-profitti delle imprese per l’installazione di impianti di energia rinnovabile, a partire dai cittadini-consumatori in povertà energetica, con ciò creando sviluppo e opportunità occupazionali anche delle stesse aziende energetiche.

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