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Scuola. Cisl: Concorsi a raffica. Una vessazione per gli idonei costretti a ripeterli, uno spreco di risorse evitabile riformando il reclutamento

Pubblicato il 18 Set, 2024

“È sempre più urgente una revisione complessiva del sistema di reclutamento, per risolvere criticità che si ripropongono puntualmente ogni anno e che oggi sono ancora più evidenti, arrivando al limite del paradosso”. Lo sostiene la segretaria generale CISL Scuola, Ivana Barbacci, che osserva: “La decisione di non autorizzare le assunzioni dei docenti su tutti i posti effettivamente vacanti, ma solo su una loro parte, costringe a coprire con lavoro precario molte cattedre, per le quali ci sarebbero aspiranti che hanno affrontato e superato le prove di un concorso, ma non potranno essere assunti. Come se non bastasse, il buon esito della prova superata non avrà per loro alcun valore, e saranno costretti a ripeterla, partecipando praticamente a un concorso ogni anno, se questo è il ritmo che l’Amministrazione sarà costretta a darsi”.
“Si tratta di un evidente spreco di risorse – prosegue la segretaria generale CISL Scuola – che si traduce per i diretti interessati (penso agli idonei dei concorsi 2020, ma anche a quelli del 2023) in una vera e propria vessazione, illogica e ingiustificata. Da tempo la CISL Scuola chiede di rendere strutturale un sistema a doppio canale, già messo in pratica con successo da qualche anno sui posti di sostegno. Un canale che affianchi quello dei concorsi per esami, fra l’altro, darebbe a chi supera un concorso, ma non lo vince, la possibilità di far valere in una graduatoria per titoli quel requisito, insieme all’esperienza di lavoro nel frattempo eventualmente maturata”.
“Questa è la soluzione – conclude Ivana Barbacci – verso cui dovrebbero indirizzarsi, a nostro avviso, le scelte del Legislatore.
Nel frattempo, si faccia tutto il possibile per rimuovere le rigidità imposte dalle regole attuative del PNRR; si autorizzi l’assunzione degli idonei nei concorsi, visto che i posti ci sono già adesso e non ha nessun senso riservarli al futuro, immaginando di continuare a bandire concorsi a raffica”.

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