Con la sottoscrizione definitiva avvenuta oggi, 23 dicembre, all’ARAN, diventa pienamente operante il CCNL del comparto istruzione e ricerca per il triennio 2022/24. Concluse positivamente le verifiche degli organi di controllo, si attende ora la liquidazione, tra gennaio e febbraio, del saldo dei benefici economici previsti dal contratto, cui si aggiungono gli arretrati spettanti con decorrenza dal 1° gennaio 2024 (e per una piccola parte dal 1° gennaio 2025), per un ammontare lordo che va dai 1.400 ai 2.200 euro circa per il personale docente e dai 1.300 ai 2.500 per il personale ATA. “Ribadisco quanto già detto il 5 novembre, all’atto della firma dell’ipotesi di accordo – afferma la segretaria generale della CISL Scuola Ivana Barbacci – non c’era più alcuna ragione per ritardare il rinnovo di un contratto a triennio già ampiamente scaduto: firmare è stata la scelta giusta al momento giusto”.“Ora siamo nelle condizioni – prosegue la segretaria generale – di puntare a un ulteriore rinnovo, quello del triennio 2025/27: il nostro obiettivo è aprire al più presto il negoziato, in modo da concludere le trattative entro il 2026, con un nuovo aumento retributivo per tutto il personale scolastico. Per altri comparti, come le Funzioni Centrali, il tavolo di trattativa è già aperto, chiediamo che lo stesso avvenga il più rapidamente possibile anche per il nostro”. “Dare puntualità ai rinnovi – conclude Ivana Barbacci – è una delle condizioni necessarie per tutelare il potere d’acquisto delle retribuzioni. Per fare, concretamente, un altro passo importante verso un riallineamento ai trattamenti economici in ambito europeo, che resta l’obiettivo di fondo della nostra azione”. Sulle retribuzioni del personale alla luce del contratto rinnovato l’Ufficio Sindacale della CISL Scuola nazionale ha elaborato due tabelle nelle quali vengono riportati in dettaglio gli incrementi retributivi e gli arretrati spettanti per ciascuna fascia di anzianità dei diversi profili professionali presenti nel settore scuola.


