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Terziario. Sindacati: “Decreto semplificazioni. Se il governo inserisce in decreto la liberalizzazione del subappalto e il massimo ribasso metteremo in campo la mobilitazione fino allo sciopero generale”

Pubblicato il 21 Mag, 2021

Con la liberalizzazione del subappalto e la reintroduzione del massimo ribasso il Governo si accinge a dare un duro colpo alle tutele di lavoratrici e lavoratori dei servizi in appalto, peraltro proprio nel giorno della celebrazione del 51°anno dello Statuto dei Lavoratori. E’ unanime la posizione dei sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UIltucs e UIltrasporti sulla bozza del Decreto Semplificazioni che il Governo si accinge a varare nelle prossime ore.
In un comunicato sindacale unitario le federazioni di categoria Cgil Cisl Uil stigmatizzano “l’inserimento di norme pericolose”. “La semplificazione – è l’affondo delle segreterie nazionali – non può tradursi in deregolamentazione, soprattutto quando va a colpire i diritti, le tutele e la qualità del lavoro che è data da certezza salariale, sicurezza, prevenzione, legalità”.
Per i sindacati “la scelta indicata dal Governo non è peraltro coerente con gli obiettivi indicati dall’Esecutivo in tema di innovazione, riqualificazione, rigenerazione, qualità dei servizi, inclusione e lotta al sommerso, così come si prova a far emergere dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Un Piano che, per gran parte della sua realizzazione poggia proprio sull’affidamento di opere e servizi in appalto”.
“L’introduzione del massimo ribasso generalizzato e liberalizzazione del sub appalto – sottolineano – significa, di fatto, compiere una scelta astraendosi dalla realtà”. “La condizione di centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che, negli appalti di servizi, vivono spesso inseguendo imprese che non pagano stipendi, dove è necessario avviare vertenze per recuperare le competenze di fine rapporto in aziende che svaniscono nel nulla, che ad ogni cambio appalto vedono decurtare le proprie ore di lavoro in un ricorso già importante a contratti part time involontario, e dove la frammentazione del lavoro è già di per se fonte di maggiore precarietà – stigmatizzano – è ciò che oggi accade”. “Questa è la faccia opaca degli appalti di servizi che da una deregolamentazione del subappalto rischia di diventare ancora più scura, che inquina e distorce le regole nel mercato mettendo in difficoltà le aziende sane” aggiungono sottolineando che “questo è ciò che avviene con troppa frequenza anche quando riguarda servizi fondamentali come le pulizie e le mense nella sanità e nelle scuole, di servizi di vigilanza e sicurezza nei luoghi della Pubblica Amministrazione”.
Per i sindacati è “necessario discutere del sistema negli appalti nel nostro paese, certamente in termini di semplificazione e miglioramenti amministrativi e tecnici, ma anche di compiere un cambio di passo che rimetta al centro la coerenza tra appalto-qualità del servizio-qualità del lavoro e la scelta di ripristinare una condizione che vede il massimo ribasso e la liberalizzazione del subappalto non andrebbe in questa direzione”.
Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltucs e UIltrasporti si dichiarano “disponibili e pronti al confronto” ed al contempo “se la scelta che il Governo intende fare è quella di decidere con Decreto, scaricando gli effetti negativi sulle lavoratrici e i lavoratori, la risposta sarà il contrasto e la mobilitazione fino allo sciopero generale”.

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