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Puglia. Cisl: “Al Distretto Socio Sanitario di Gagliano del Capo le spese per il personale sono fuori controllo”

Pubblicato il 27 Mar, 2023

La CISL FP, assistita dall’Avv. Alfredo Coluccia, ha presentato un ricorso per attività antisindacale nei confronti della ASL di Lecce per grave violazione degli accordi sui criteri di attribuzione del lavoro straordinario.

Si lamenta il mancato rispetto degli accordi aziendali che prevedono la convocazione di tutte le organizzazioni sindacali per concordare le modalità di utilizzo dei fondi destinati al lavoro straordinario, che sono limitati e che devono 

essere equamente distribuiti tra i dipendenti, con limiti espressamente previsti dalla normativa, dai contratti collettivi e dagli accordi aziendali stessi.

Nel distretto di Gagliano del Capo, invece, il lavoro straordinario sarebbe stato invece attribuito senza la dovuta concertazione e senza aver concordato alcun criterio, dunque in maniera arbitraria, e si è giunti a superare ogni limite normativo e di budget.

Solo per fare un esempio, la mancanza assoluta di verifica e controlli ha consentito l’assegnazione e la liquidazione ad un singolo dipendente, peraltro del ruolo amministrativo, di oltre 1000 ore di straordinario nel solo anno 2021, mentre i contratti collettivi e aziendali prevedono che il limite massimo individuale non possa superare le 180 ore (250 solo con speciale autorizzazione della Direzione Generale della Asl). 

Si pensi che nello stesso periodo (si parla dell’anno 2021) il personale sia amministrativo che medico e sanitario della intera ASL di Lecce era impegnato nel cosiddetto “Progetto Obiettivo vaccinale”, una autentica task force operativa suddivisa in equipe per ogni struttura Aziendale che, a tempo di record ha effettuato le vaccinazioni alla quasi totalità della popolazione residente tanto da fare risultare la ASL Lecce come una delle più operative e virtuose di tutta la Nazione. Il paradosso è che al personale che ha effettuato le prestazioni aggiuntive vaccinali con tariffe concordate e ben superiori a quelle dello straordinario, in quanto prestazioni aggiuntive finanziate dalla Regione Puglia, a tutt’oggi non sono state interamente pagate le proprie spettanze, tanto che alcuni di loro sono ricorsi al Tribunale del Lavoro per il riconoscimento del titolo mentre, invece, la ASL ha provveduto a remunerare ad un solo dipendente amministrativo oltre 1000 ore per un corrispettivo di circa €. 14.500,00 (quasi una mensilità in più al mese).

Per la CISL-FP, dunque, nel DSS di Gagliano del Capo sarebbero stati violati costantemente, con la tacita quando non espressa autorizzazione della Direzione Generale, (da verificare se vi siano responsabilità di quella tutt’ora in carica), tutte le disposizioni e tutti gli accordi che tendono ad un utilizzo corretto dei fondi stanziati, che impediscono la discriminazione tra dipendenti, che stabiliscono il principio di rotazione, che prevedono stretti controlli a 

salvaguardia dell’economia dell’Azienda, che sono diretti alla ottimizzazione delle risorse umane e finanziarie.

L’Organizzazione Sindacale rileva che tale situazione danneggia gravemente tutti i lavoratori che non possono fare affidamento sulla certezza delle regole, e lo stesso Sindacato, che viene screditato dal modo di operare dei Dirigenti 

aziendali che impunemente e in continuazione non rispettano quelle stesse regole.

Ma il Sindacato lamenta anche l’assurdità di una situazione in cui senza alcun controllo viene consentito ad un unico dipendente di svolgere, appunto e si ripete, oltre mille ore di lavoro straordinario e per questo di percepire quasi un doppio stipendio annuale a carico delle riserve economiche della ASL, mentre gli altri lavoratori vengono esclusi dalla rotazione obbligatoria e non possono svolgere alcuna attività di lavoro straordinario.

Sembra del tutto incredibile come tutto ciò possa essere accaduto quando al governo del Distretto Socio Sanitario di Gagliano vi era come Direttore il dr. Rocco Palese, professionista attento e oculato nella programmazione e nel contenimento della spesa che stranamente ha materialmente autorizzato la liquidazione con proprie determinazioni 

dirigenziali.

Per questo il Sindacato ha dato incarico all’Avv. Coluccia di valutare la condotta dell’Azienda ai fini di un esposto alla Corte dei Conti e agli altri organismi competenti per la verifica della responsabilità contabile della ASL e dei singoli 

dirigenti.

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