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Puglia. Gruppo Dema, Tamburrano (Fim Cisl Taranto Brindisi): “Dal coordinamento nazionale emergono tiepidi segnali di ripresa, in attesa che la pandemia dia tregua al traffico aereo”

Si è tenuto quest’oggi a Roma il coordinamento nazionale di Fim, Fiom e Uilm del Gruppo Dema, attivo nel settore aerospaziale sin dal 1993 come azienda innovativa di grande rilievo, grazie all’interpretazione della forma di sviluppo più completa di verticalizzazione e presente anche a Brindisi.

In apertura dei lavori, l’amministratore di Dema, Renato Vaghi ha fatto presente che dal mese di marzo, con l’omologa ricevuta dal tribunale, la Dema ha avviato un nuovo percorso caratterizzato anche dalla ricapitalizzazione da parte fondo di investimenti inglese Bybrook.

Per quanto concerne il mercato, durante l’incontro è emerso che l’azienda registra tiepidi segnali di ripresa, seppur in un contesto, quello aeronautico, fortemente impattato dalla pandemia. Permangono, quindi, ancora delle preoccupazioni riguardo alla saturazione degli organici per i prossimi tre anni e le previsioni di reinserimento ancora sono fortemente condizionate dal Covid-19.

L’azienda demanda ad ulteriori discussioni di sito (a Brindisi per Dema e Dar, a Napoli dove per Dema e Benevento per Cam) ogni approfondimento periferico riguardante le singole realtà produttive.

Dall’incontro – aggiunge Michele Tamburrano – è emerso che gli ammortizzatori sociali saranno ancora utilizzati nei prossimi tre anni. Si spera che con l’auspicata ripresa del mercato, il ricorso agli ammortizzatori sociali possa attenuarsi.

Di positivo è emerso che nel prossimo quadriennio, che va dal 2021 al 2024, il Gruppo Dema prevede 23,4milioni di euro di investimenti, di cui 92% sul contratto di sviluppo, che finanzierà impianti, opere murarie e, in parte, attrezzature e software.

Al fine di dare nuova linfa tale da non registrare ripercussioni dal punto di vista occupazionale, l’azienda si è attivata per ricercare nuove fette di mercato guardando oltre il settore aeronautico.

La nota dolente per Brindisi – evidenzia ancora il segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi – è rappresentata dalla mancanza di volontà ad assumere un impegno nei confronti dei circa 70 dipendenti ex Dcm. Per quanto riguarda questi lavoratori ricordiamo la presenza di due tavoli di crisi già istituiti al Mise e presso la Task Force della Regione Puglia che hanno come obiettivo quello di garantire la salvaguardia dei livelli occupazionali. Al Mise e alla Regione Puglia chiediamo di fare presto, perché venga restituita quanto prima la giusta dignità a questi lavoratori.

Pur sollecitati dalla Fim Cisl a trovare una soluzione sindacale, l’azienda sembra preferire le aule giudiziarie con gli inevitabili contenziosi che matureranno nel tempo.

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