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Veneto. Sabato 13 novembre Cisl e Uil in piazza con la comunità bellunese per salvare due storiche imprese

“Rammarica veder girare una locandina con solo i simboli di una parte del movimento sindacale; non permetteremo che in un momento cruciale per la vita di 800 famiglie vi sia qualcuno che prova a dividere i lavoratori. Prevalga il senso di responsabilità e non le manie di protagonismo di qualche sindacalista. È fondamentale stare sui temi senza strumentalizzazioni di quella che per la comunità di Borgo Valbelluna e dell’intera provincia è un vero e proprio dramma”.
Esprimono con queste parole Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno Treviso e Michele Ferraro, coordinatore della Uil di Belluno, la piena adesione alla manifestazione per il lavoro a Borgo Valbelluna di sabato 13.
“Di fronte al dramma della possibile chiusura di due storiche aziende bellunesi è il tempo delle grandi decisioni e del coraggio – affermano Paglini e Ferraro -. Sabato saremo in piazza con le Diocesi e con tutto il territorio per ribadire che ACC e Ideal Standard devono essere salvate. Dopodiché, bisogna rimettersi subito al lavoro per far sì che la costruzione delle condizioni necessarie per la tenuta del tessuto produttivo e sociale della provincia di Belluno diventi la priorità in tutte le agende delle istituzioni del territorio, regionali e nazionali. Belluno potrà vivere ed essere attrattiva per investimenti e lavoro solo se sarà capace di ‘fare sistema’ e di darsi una strategia univoca e vincente”.
Le due organizzazioni sindacali territoriali accolgono positivamente l’invito della Pastorale sociale e del lavoro delle Diocesi di Vittorio Veneto e di Belluno-Feltre e del Comune di Borgo Valbelluna, organizzatori della manifestazione che sabato porterà in piazza i cittadini per difendere il tessuto produttivo industriale della provincia.
“Lo diciamo con forza e con chiarezza – aggiungono Paglini e Ferraro -: questo non è il tempo delle divisioni, ma della responsabilità sociale, della grande unità del territorio, delle lavoratrici e dei lavoratori, pensionate e pensionati, di tutte le donne e gli uomini di buona volontà che credono che questa provincia meriti un grande futuro fatto di sviluppo, investimenti, servizi, crescita, collegamenti e di centralità tra est e ovest, sud e nord Europa. Per questo sabato invitiamo tutti in piazza, senza simboli o bandiere, una piazza che appartiene alla comunità di Borgo Valbelluna e a tutti i cittadini, ai lavoratori, alle istituzioni che hanno a cuore la sopravvivenza del tessuto economico e sociale del Bellunese: nessuna bandiera nella piazza della crisi, se non quella dell’impegno per salvare due storiche imprese”.
“Salvate le due aziende – concludono i segretari di Cisl e Uil – si dovranno unire le forze di tutti, a cominciare dalle amministrazioni locali e dalla politica, per tradurre in atti concreti quelle che da anni sono solo affermazioni di principio che finora non sono state tradotte in un vero e proprio tavolo in grado di progettare il futuro della provincia. Emblematica, in questo senso, è la vicenda del PNRR e dell’assenza di Belluno da qualunque piano di progettazione per gli investimenti delle risorse europee”.

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