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Direttiva europea sui salari minimi adeguati: una scheda di lettura

Il Parlamento europeo il 14 settembre scorso ha approvato il testo della Direttiva sui salari minimi adeguati con 505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astenuti.

La Cisl ritiene positiva la approvazione in via definitiva a larghissima maggioranza del Parlamento Europeo della nuova Direttiva Europea sui salari minimi adeguati, dopo un lungo percorso durato oltre due anni, e indubbiamente un significativo passo in avanti per migliorare le condizioni salariali di tutti i lavoratori in Europa, un segnale importante in particolare in questa difficile fase economica in cui l’inflazione dilaga in tutti i paesi erodendo il potere di acquisto delle retribuzioni dei lavoratori.

Centrale nella Direttiva la promozione della contrattazione ritenuta, come sostenuto con caparbietà dalla CISL, a buona ragione ritenuta strumento fondamentale per la crescita dei salari e non solo di quelli minimi.
Per il nostro paese e per il sindacato italiano un riconoscimento che l’alto tasso di copertura dei lavoratori ottenuto attraverso la contrattazione collettiva settoriale è determinante per avere salari minimi adeguati e dignitosi.

Positivo che, con la Direttiva, i paesi in cui il salario viene garantito esclusivamente dai contratti collettivi, Italia, Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia, non saranno tenuti a introdurre un salario minimo legale, mentre quei paesi che hanno un tasso di copertura sotto l’80% dovranno predisporre un “Piano di azione” per il rafforzamento della contrattazione.
È importante che sia stato inserito nel testo, seppur in termini indicativi, che i paesi che definiscono un salario minimo attraverso legge debbano inalzare i livelli dei salari minimi oltre le soglie del 60% del salario mediano e del 50% del salario medio lordo.
Un passo in avanti fondamentale anche sul fronte del dumping salariale anche tra i paesi della unione europea che negli ultimi decenni ha consentito delocalizzazioni e contribuito ad una destrutturazione del nostro sistema produttivo nonché dei servizi.

La Cisl auspica che il percorso si concluda nelle prossime settimane con l’approvazione da parte Consiglio Europeo e che il testo diventi legge per tutti i paesi dell’unione.

Scheda di lettura

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