E’ stato pubblicato nei giorni scorsi, sulla gazzetta ufficiale della Repubblica, dopo la sua conversione in legge, il disegno di legge del governo, promosso dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con il Ministro dell’interno e il Ministro della giustizia, recante “Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica”.
Il disegno di legge, lo ricordiamo, era stato oggetto in precedenza di una specifica audizione informale da parte della II Commissione Giustizia della Camera, a cui siamo stati invitati anche noi della Cisl e nella cui occasione abbiamo depositato una nostra breve memoria.
Tra i contenuti principali del provvedimento, che vanno a potenziare le misure già in essere del cosiddetto “Codice Rosso”, e che si concentrano in particolare sulla sicurezza e l’integrità fisica delle vittime, rendendo più celeri e stringenti tempi e interventi della macchina giudiziaria, Vi segnaliamo:
- estensione degli obblighi informativi alle vittime di violenza da parte delle forze dell’ordine, dei presidi sanitari e delle istituzioni pubbliche sulla presenza nel territorio di centri antiviolenza per affrancarsi in sicurezza dalla violenza;
- obbligo di comunicazione alle vittime e ai difensori in ordine ai provvedimenti di libertà dell’autore di reato;
- riduzione dei tempi per la trattazione dei processi e di intervento per l’applicazione delle misure cautelari, anche con riferimento ai reati di violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinarsi ai luoghi frequentati dalla persona offesa (si deve tenere una distanza non inferiore a 500 metri), nonché nei casi di matrimoni forzati, del reato di deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso ecc.;
- l’uso del braccialetto elettronico come misura cautelare, specie se collegato alla misura degli arresti domiciliari, anche se lo stesso viene subordinato alla sua fattibilità tecnica e di funzionamento;
- estensione dell’arresto in flagranza differita ai reati di violenza contro le donne e violenza domestica, soprattutto nei casi di violazione dei provvedimenti di allontanamento e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa;
- introduzione della provvisionale a titolo di ristoro anticipato a favore delle vittime o degli aventi diritto che versano in stato di bisogno;
- iniziative formative in materia di contrasto alla violenza in conformità agli obiettivi della Convenzione di Istanbul. Entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, l’Autorità politica delegata per le pari opportunità, anche con il supporto del Comitato tecnico-scientifico dell’Osservatorio e sentita l’assemblea dell’Osservatorio, predispone apposite linee guida nazionali al fine di orientare una formazione adeguata e omogenea di tutti gli operatori che a diverso titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza.
Come Cisl, condividiamo nel complesso la normativa del Governo, che contiene tra l’altro, rispetto al testo originario, alcune misure da noi suggerite e formulate in sede di Audizione, come la formazione degli operatori di cui il provvedimento era completamente sprovvisto (v. art. 6).
Avevamo anche indicato la necessità, per far fronte in maniera più efficace al fenomeno, di agire in termini educativi, a partire dalle scuole; su questo è stato votato in sede di approvazione del disegno di legge un ordine del giorno della maggioranza che impegna il governo “a valutare l’opportunità di inserire nei programmi scolastici, con il pieno coinvolgimento dei genitori, a partire dalla scuola secondaria di primo grado, l’educazione al rispetto, anche attraverso una formazione emotivo sentimentale, che renda gli individui più consapevoli delle proprie emozioni e delle proprie azioni al fine di creare le condizioni per rapporti umani sentimentali e familiari più sani ed equilibrati”.