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Lavoro agile: Direttiva Ministro Zangrillo

Come noto, la dichiarazione ufficiale del superamento dell’emergenza pandemica da Sars-Cov-2 (o Covid-19) da parte dell’OMS ha di fatto venir meno molte delle previsioni approntate ad hoc.

Per quanto concerne l’istituto dello smart working si è assistito, progressivamente, ad un ritorno del personale alle proprie sedi di lavoro, anche se è il caso di sottolineare che la “macchina pubblica”, in Italia, non ha mai smesso di funzionare, offrendo prestazioni puntuali alla domanda dei cittadini e delle imprese.

La materia, come si sa, oltre che da provvedimenti legislativi di urgenza, dal mese di marzo 2020, è stata recepita anche nei CCNL dei diversi comparti (ed aree) di contrattazione, nonché in accordi tra le associazioni datoriali e le parti sociali.

Il 29 dicembre scorso il Dipartimento della Funzione Pubblica ha emanato, a firma del ministro Zangrillo, una direttiva volta però a garantire, attraverso lo strumento negoziale, ulteriori forme di attenzione a categorie (persone in condizione di fragilità ed altre fattispecie) che potrebbero essere penalizzate dal passaggio intercorso tra la “tutela” pressoché generalizzata ed un necessario rientro convergente alla situazione quo ante.

La materia assume rilevanza in quanto trattasi di un segno di apertura verso un allineamento delle norme che oggi regolano il settore privato e quello pubblico rispetto alle quali la CISL ha spesso sollecitato tale attenzione, anche in materia di fiscalità sul secondo livello di contrattazione.

Si allega il testo integrale della direttiva in questione, estrapolandone per comodità il passaggio più rilevante ed utile per tutte le federazioni che volessero avvalersi dello strumento negoziale per assicurare alle categorie sotto citate la propria azione contrattuale.

“…allo scopo di sensibilizzare la dirigenza delle amministrazioni pubbliche ad un utilizzo orientato alla salvaguardia dei soggetti più esposti a situazioni di rischio per la salute, degli strumenti di flessibilità che la disciplina di settore – ivi inclusa quella negoziale – già consente, si ritiene necessario evidenziare la necessità di garantire, ai lavoratori che documentino gravi, urgenti e non altrimenti conciliabili situazioni di salute, personali e familiari, di svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile, anche derogando al criterio della prevalenza dello svolgimento della prestazione lavorativa in presenza.”

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