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Commissione allerta rapida su tariffe trasporto marittimo

Il 31 luglio 2025, presso il Ministero dello Sviluppo Economico e delle Imprese, la Commissione convocata dal Garante per la sorveglianza dei prezzi ha svolto una riunione di approfondimento per l’esame delle tariffe relative al trasporto marittimo di persone, in riferimento alle principali tratte da e per le Isole maggiori.

Erano presenti referenti del MISE, del MASE, della Guardia di Finanza, dell’Antitrust, delle Associazioni armatoriali e del diritto marittimo, oltre ai rappresentanti delle associazioni sindacali, dei consumatori e del commercio.

In apertura il Garante ha chiarito che trattandosi di un sistema che movimenta annualmente oltre 70 milioni di passeggeri di cui 19.000.000 trasportati dai soli traghetti (con un aumento del 3,4% degli utenti trasportati rispetto al 2024) si è reso necessario, anche alla luce di un monitoraggio in corso che ha registrato in concomitanza del periodo estivo aumenti dei biglietti fino al 19,6%, di convocare con urgenza un vertice per l’esame del fenomeno.

L’ISTAT in particolare, chiamata a fare un’analisi del caso, ha confermato la tendenza al rialzo dei prezzi rispetto ai tre mesi estivi del 2024, pur evidenziando che l’innalzamento dei costi potrebbe essere da ascrivere agli aumenti dei carburanti che si sono registrati dal 2023 generando ricadute sui prezzi dei biglietti.

Il Garante ha quindi reso noto di aver predisposto un sistema di verifica sulle principali tratte verso le Isole maggiori che dovrà, tuttavia, considerare anche l’impatto delle normative comunitarie che hanno sottoposto le aziende a nuove e ulteriori spese. L’evolvere delle tariffe in ambito marittimo non trova, tuttavia, alcun riscontro con l’andamento dei prezzi del trasporto ferroviario e del TPL, che negli stessi periodi sono stati stabili.

Fra gli intervenuti il MASE (ambiente) ha confermato l’aggravio di spese anche per effetto della tassa sulle emissioni (Emission Trading System mentre l’ASSOCIAZIONE ITALIANA DIRITTO MARITTIMO ha ribadito come laddove opera il libero mercato sia naturale il trasferimento di parte degli oneri ETS sui destinatari finali dei servizi.

L’ANTITRUST, nella sua comunicazione, ha segnalato che in materia di prezzi e tariffe alcuni gruppi armatoriali avrebbero messo in atto intese sulle quali sarebbero in corso indagini per verificare il rispetto delle regole di concorrenza, così come sarebbe al vaglio dell’Autorità l’andamento dei prezzi dei vettori del sistema trasporti nello Stretto di Messina.

ART, soggetto preposto alla regolazione dei trasporti, nel suo intervento ha confermato, che a prescindere dagli aumenti praticati dalle società, il sistema continua a garantire tariffe calmierate a sostegno delle esigenze vitali dei cittadini compensando la differenza fra prezzi di mercato ed esigenze di sostenibilità sociale.

ASSOARMATORI ha colto anche l’occasione per rendere noto che la volontà di innovazione del naviglio nazionale da parte dei diversi gruppi non riscontra ancora l’attesa esigenza di infrastrutturazione delle banchine, nelle quali si rileva un forte ritardo nella realizzazione degli impianti di ricarica elettrica prevedendo il completamento degli interventi solo per la data del 31.12.29.

Il dibattito a seguire ha evidenziato come gli oneri in materia di decarbonizzazione non debbano ricadere interamente sui destinatari dei servizi e che purtroppo continua a permanere un intervento pubblico sul settore non ancora adeguato a calmierare l’andamento di un sistema di prezzi che continua ad essere superiore all’inflazione.

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