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Delega al Governo in materia di contratti pubblici

Si è svolta il 14 aprile l’audizione presso la VIII^ Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati, sulla delega al Governo in materia di contratti pubblici.
Nella Memoria presentata abbiamo evidenziato come il codice degli appalti pubblici non abbia mai trovato un momento di reale applicazione, ed abbiamo ribadito che semplificare significa dare regole e certezze, anziché un affastellarsi continuo di norme così come avvenuto negli ultimi anni. Semplificare, non può e non deve diventare sinonimo di deregolamentare, aprendo spazi alla criminalità organizzata, così come segnalato sempre più spesso dalla Direzione Investigativa Antimafia che denuncia come il fenomeno di fatti illeciti sia quintuplicato nell’ultimi anni.
Nel testo della delega abbiamo particolarmente apprezzato alcune parti che sono il risultato delle continue azioni di sensibilizzazione che abbiamo posto in essere come Cisl ed unitariamente, nel corso del tempo:

  • La ridefinizione, rafforzamento e qualificazione della disciplina delle stazioni appaltanti, al fine di conseguire alla loro riduzione numerica, nonché l’accorpamento e la riorganizzazione delle stesse (art. 1, comma 2, lettera b);
  • Il richiamo al principio di inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza, del contrasto al lavoro irregolare, della legalità e della trasparenza (art. 1, comma 2);
  • L’applicazione dei contratti collettivi nazionali e territoriali di settore, stipulati dalle associazioni dei datori e dei prestatori di lavoro comparativamente più rappresentative sul piano nazionale (art. 1, comma 2);
  • La previsione che i costi della manodopera e della sicurezza siano sempre scorporati dagli importi soggetti al ribasso ( art. 1, comma 2, lettera e, punto 2);
  • La garanzia delle stesse tutele economiche e normative per i lavoratori in subappalto rispetto ai dipendenti dell’appaltatore (art. 1, comma 2, lettera e, punto 2);
  • La revisione della disciplina relativa ai servizi sociali e della ristorazione ospedaliera, assistenziale e scolastica, nonché a quelli di servizio ad alta intensità di manodopera, prevedendo come criterio utilizzabile ai fini dell’aggiudicazione esclusivamente quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa (art. 1, comma 2, lettera t). Tuttavia, abbiamo evidenziato alcune criticità su tematiche che per la Cisl dovrebbero essere immediatamente modificate onde evitare che possano determinare un peggioramento rispetto alla disciplina vigente, quali:
    • L’inserimento di criteri premiali per l’aggregazione delle imprese;
  • – L’obbligatorietà della clausola sociale per tutti i lavori, servizi e forniture;
  • La costituzione di un paniere dei prezzi e dei beni fondamentali per i vari settori;
  • Rendere il MoCOA (Monitoraggio Congruità Occupazionale Appalti) Inps obbligatorio;
  • Togliere ogni riferimento alla possibilità di ricorrere al prezzo più basso ed inserire l’offerta economicamente più vantaggiosa;
  • L’Istituzione dei Bandi Tipo;
  • Il superamento definitivo dell’art. 177 del Codice dei contratti concernente l’obbligo di esternalizzare in misura pari l’80% dei contratti di lavoro, servizi e forniture, dichiarato incostituzionale dalla Corte Costituzionale stessa;
  • Il ridimensionamento al ricorso di procedure negoziate senza bando di gara.

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