Si è svolto il 24 settembre u.s. un importante incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, presieduto dal Ministro Matteo Salvini, al quale come Cisl abbiamo partecipato congiuntamente alle altre sigle sindacali, alle associazioni datoriali, agli stakeholders vari, oltreché ai rappresentanti degli ordini professionali.
L’incontro ha avuto come oggetto le nuove prospettive e le sfide legate al correttivo, in fase di elaborazione, del Nuovo Codice dei Contratti Pubblici, approvato nel 2023.
Durante l’incontro, il Ministero ha presentato una serie di slides contenenti i temi di rilevanza oggetto della discussione sul correttivo, non di dettaglio, tra i quali si segnalano: Digitalizzazione, Equo Compenso, Consorzi, PPP Project Financing, Tutele Lavoristiche, Esecuzione del Contratto, Revisione Prezzi, Qualificazione Stazioni Appaltanti.
Abbiamo evidenziato come il nuovo Codice abbia già introdotto strumenti essenziali, quali il Documento Unico di Regolarità Contributiva (Durc) e i criteri di congruità della manodopera. Tali strumenti sono fondamentali per garantire legalità e sicurezza nei lavori pubblici.
In particolare, abbiamo convenuto che la digitalizzazione rappresenti un’opportunità per rendere più trasparente il monitoraggio delle pratiche di appalto e per ridurre gli oneri burocratici, così come abbiamo chiesto di accelerare sull’ampliamento del numero delle stazioni qualificate – attualmente stimate in un numero prossimo alle 4500 – e la conseguente esigenza di continuare ad investire in formazione e supporto affinché anche le piccole entità possano operare efficacemente nel mercato degli appalti.
Abbiamo altresì messo in evidenza la necessità di rivedere i criteri di affidamento. Attualmente, la maggior parte degli affidamenti si basa sul costo, mentre sarebbe opportuno valorizzare l’offerta economicamente più vantaggiosa, integrando parametri di sostenibilità e qualità ambientale. È fondamentale garantire l’effettiva attuazione dell’articolo 1 del Codice, affinché ogni appalto consideri non solo il prezzo, ma anche l’impatto ambientale e sociale delle opere.
In merito allo scorporo dei costi della manodopera, abbiamo ribadito l’importanza di applicare questa normativa per incentivare la competizione qualitativa e garantire l’impiego di operatori che rispettino criteri di efficienza, sostenibilità e sicurezza nei luoghi di lavoro, creando un legame con la recente normativa della Patente a Crediti.
Abbiamo sottolineato la necessità di limitare il subappalto a monte, in fase di gara, incentivando la crescita sostenibile delle PMI attraverso aggregazioni stabili di impresa, supportando tale processo con incentivi fiscali e criteri premiali, al fine di garantire un mercato degli appalti sano e sostenibile, con imprese sempre più qualificate e performanti in luogo del processo produttivo.
Per la CISL, va contrastato il dumping sociale e contrattuale, garantendo l’applicazione dei contratti nazionali più rappresentativi come fonti principali delle previsioni normative ed economiche a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Su questo specifico tema abbiamo avanzato la richiesta al Ministro di promuovere un incontro con le associazioni dei datori di lavoro, le organizzazioni sindacali e l’ANAC, prima dell’approvazione del correttivo, prevista entro un mese.
In conclusione, sebbene le modifiche introdotte dal D.lgs. 36/2023 rappresentino un passo avanti, è fondamentale cogliere l’opportunità della discussione sul correttivo per migliorare il controllo sul subappalto, limitandolo ad un solo livello per le lavorazioni ad alto rischio e valorizzando le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti.
La nostra speranza è che, al termine di questo percorso, si possa finalmente intraprendere la strada verso una stabilità normativa, obiettivo fondamentale che il Codice dei Contratti non ha mai realmente raggiunto.