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Terziario. Rinnovi contrattuali ristorazione e pubblici esercizi, lavoro termale, socioassistenzale, Agespi

21 Febbraio 2018 – Il coordinamento nazionale delle strutture e dei delegati della Fisascat Cisl, la federazione dei lavoratori del terziario, ha approvato a Roma gli accordi per i nuovi contratti nazionali del lavoro termale e dei pubblici esercizi, ristorazione collettiva, commerciale e turismo, comparti che occupano oltre un milione di addetti nel nostro Paese. 
Si tratta di rinnovi importanti oltre che per la vasta platea dei lavoratori impiegati, anche e soprattutto perché tracciano nuovi percorsi di negoziazione dimostrando di essere assolutamente al passo con i mutamenti dei settori.

Il CCNL della ristorazione non è infatti un rinnovo, è bensì un contratto assolutamente nuovo che viene dopo la spaccatura datoriale di 4 anni fa, tra il mondo della ristorazione, appunto, e quello alberghiero. Il paziente lavoro di tessitura sindacale messo in campo dalla Fisascat Cisl, ha permesso di mantenere unite la ristorazione collettiva e la ristorazione commerciale e dare importanti risposte ai lavoratori del settore dopo quasi cinque anni di attesa.  Tra i punti più qualificanti dell’accordo, oltre al più che significativo aumento economico (100E + 2 di assistenza sanitaria), possiamo citare le tutele sul sistema dei cambi di appalto e gestione, gli interventi sulla flessibilità contrattata e sul welfare aziendale, la rilevanza data alla formazione ed all’apprendistato e, in un settore dove è nettamente prevalente l’occupazione femminile, una specifica normativa contro le molestie e le violenze nei luoghi di lavoro.

Per il contratto del lavoro termale si è puntato fortemente sulla formazione e sulla riclassificazione del personale al fine dell’accrescimento delle professionalità in un settore che deve essere componente strutturale per il turismo nel nostro Paese.

Il 23 gennaio scorso è stato rinnovato anche  il contratto nel settore sociosanitario, per i dipendenti delle strutture associate ad Agespi, il quale aggiunge all’aumento economico il riconoscimento di un congruo importo a titolo di una tantum (225 euro), aumenta varie maggiorazioni ed indennità, sostiene la bilateralità, la genitorialità e complessivamente tutto il welfare contrattuale rilanciando inoltre decisamente il secondo livello.

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