Il Ministero dell’Economia di concerto con il Ministero del lavoro, ha pubblicato il decreto 16 novembre 2020 (Gazzetta Ufficiale del 24 novembre 2020 n. 292) con cui viene aggiornato l’indice di perequazione delle pensioni sulla base della variazione percentuale degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi.
La percentuale definitiva della variazione della perequazione delle pensioni dal 1 gennaio 2020 è pari a +0,5%.
Il valore dal 1 gennaio 2021 è invece fissato a 0,0%, salvo conguaglio.
In merito al valore previsionale per il 2021 è opportuno segnalare che, in realtà, la variazione percentuale degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati (FOI) senza tabacchi tra gennaio-dicembre 2019 e gennaio-dicembre 2020 è risultata pari a – 0,3%.
Tuttavia, per effetto della previsione contenuta nel comma 287 dell’articolo 1 legge n. 208/2015, tale valore non può essere inferiore a zero.
Tuttavia, per effetto della previsione contenuta nel comma 287 dell’articolo 1 legge n. 208/2015, tale valore non può essere inferiore a zero.
Nonostante questa misura, il potere di acquisto delle pensioni viene in realtà messo a dura prova dalla pandemia soprattutto se si guarda all’andamento dei valori dei beni di consumo alimentare e di cura della casa e della persona che risultano in crescita.
Rimane, quindi, sempre attuale la rivendicazione della CISL e della FNP rispetto alla necessità di sostenere i redditi dei pensionati, con particolare riguardo alle fasce economicamente più deboli.