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Previdenza: riunione tavolo tecnico presso il Ministero del lavoro

Con la riunione tenutasi del 18 settembre u.s., con l’Osservatorio sulla spesa previdenziale e assistenziale presso il Ministero del lavoro, si sono conclusi gli incontri di carattere tecnico sulla previdenza.

Erano presenti il Segretario generale del Ministero Concetta Ferrari, il Presidente dell’Osservatorio sulla spesa previdenziale e assistenziale professor Raffaele Fabozzi, rappresentanti del dicastero e dell’Osservatorio, l’ISTAT, l’INPS, COVIP, Mefop e i rappresentanti delle Organizzazioni sindacali e datoriali.

Nel corso dell’incontro sono stati affrontati le prospettive e i problemi della previdenza complementare.

La CISL ha sottolineato che ridisegnare il sistema della previdenza comprende anche il suo rilancio e che l’esperienza dei fondi pensione negoziali, anche in un contesto difficile come l’attuale, continua a dimostrarsi positiva oltre che a rappresentare uno degli aspetti più innovativi della contrattazione collettiva degli ultimi anni nell’ambito del welfare contrattuale, strumento sempre più importante per intercettare e rispondere ai bisogni dei lavoratori e delle lavoratrici.

E’ quindi indispensabile un deciso intervento delle istituzioni pubbliche per consentire un ulteriore salto di qualità a tutela del futuro previdenziale di milioni di persone.

La CISL ha confermato, pertanto, le richieste già contenute nella piattaforma unitaria sulla previdenza a partire da una diffusa campagna informativa di carattere istituzionale, replicabile nel corso del tempo, per favorire l’educazione previdenziale dei cittadini che si rivolga in particolare ai giovani e ha chiesto un nuovo periodo di silenzio-assenso nell’adesione, che auspicabilmente guardi non solo alla destinazione del TFR ma all’adesione piena alla previdenza complementare salvo diritto di recesso.

Inoltre, la CISL ha sottolineato che in ogni caso è necessario garantire l’effettiva libertà di esercizio scelta da parte dei lavoratori tramite procedure idonee per superare i condizionamenti spesso operati dai datori di lavoro rispetto all’iscrizione del lavoratore al fondo pensione soprattutto nella piccola impresa. Così come è stato ricordato che è necessario rafforzare le procedure di controllo del corretto versamento dei contributi e del Tfr al fondo pensione da parte delle aziende per contrastare il fenomeno delle omissioni contributive, oltre a facilitare le procedure per l’accesso al Fondo di garanzia Inps sia per le omissioni contributive in previdenza complementare sia per il Tfr, con particolare riguardo alle situazioni di imprese che per fusione per incorporazione trasferiscono in paesi esteri la loro sede legale.

Inoltre, la CISL ha sollecitato il Ministro del lavoro a farsi parte attiva per superare gli ostacoli normativi e interpretativi che impediscono al lavoratore di azienda con più di 50 dipendenti di destinare il TFR pregresso, collocato presso il Fondo Tesoreria INPS, alla previdenza complementare dal momento che si tratta di una grave violazione della libertà di disposizione di proprie risorse e di evidente disparità di trattamento con i lavoratori di aziende più piccole.

La fiscalità rimane una leva importantissima per sviluppare la previdenza complementare, la CISL ha quindi chiesto che:

  • la delega fiscale valorizzi i fondi pensione;
  • la tassazione degli investimenti dei fondi pensione ritorni alla precedente aliquota più favorevole (11%);
  • siano individuati specifici incentivi per l’adesione ai fondi pensione dei giovani;
  • siano maggiormente sostenuti gli investimenti realizzati dai Fondi pensione nell’economia reale italiana con particolare riguardo alla piccola e media impresa e alle infrastrutture anche sociali.

Infine, nel corso dell’incontro abbiamo sottolineato la nostra contrarietà alla norma che ha assegnato a Assoprevidenza il ruolo di partner operativo del Ministero sulla previdenza complementare dal momento che si tratta di soggetto privato per di più non rappresentativo del mondo dei lavoratori e delle imprese, chiedendo al Governo di rivedere la scelta e annullare la disposizione.

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