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Rivalutazione pensioni: il Decreto del Ministro dell’Economia 10 novembre 2022

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.271/2022 il decreto 10 novembre 2022 del Ministero dell’Economia di concerto con il Ministero del lavoro (vedi allegato) che, come tutti gli anni, aggiorna l’indice di perequazione delle pensioni sulla base della variazione percentuale degli indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, senza tabacchi.

La percentuale definitiva della variazione della perequazione delle pensioni per l’anno 2021 è stata determinata pari a 1,9% dal 1 gennaio 2022.
Il valore previsionale della percentuale di variazione per il 2022 è invece stato determinato, con effetto dal 1 gennaio 2023, pari a 7,3% salvo conguaglio.

Si tratta di un valore straordinariamente elevato rispetto agli anni passati poiché, come è noto, nel corso del 2022 la spinta inflattiva si è rivelata particolarmente aggressiva a causa delle tensioni internazionali, delle difficoltà di approvvigionamento energetico e della ripresa delle attività produttive dopo il periodo più difficile della pandemia.
In questa complessa situazione, è ancora più evidente la necessità di tutelare il reddito dei pensionati.
La Cisl non condivide, pertanto, la scelta della legge di bilancio di rivedere il meccanismo di applicazione della perequazione a scaglioni faticosamente conquistato con la scorsa manovra finanziaria, per tornare al sistema di rivalutazione a fasce di reddito fisse e di ridurre nello stesso tempo le percentuali di rivalutazione. Queste scelte penalizzano significativamente le pensioni che si collocano oltre le 4 volte il trattamento minimo (circa 2.101 euro lordi mensili).

Nel testo della Legge di bilancio all’esame della Camera dei deputati si prevede, inoltre, un incremento straordinario, valido solo per il 2023 e il 2024, delle pensioni integrate al trattamento minimo (525,38 euro lordi mensili) pari rispettivamente all’1,5% e al 2,7%. Per quanto apprezzabile nelle intenzioni, questa integrazione non pare sufficiente a sostenere in modo compiuto il reddito dei pensionati e delle pensionate più deboli.

La rivisitazione del provvedimento di indicizzazione, l’estensione della platea dei destinatari della somma aggiuntiva (c.d. quattordicesima per i pensionati) e l’incremento dell’importo e la previsione della rivalutazione della stessa sono alcune delle richieste che porteremo all’attenzione del Parlamento.

La Cisl insieme alla FNP è quindi impegnata a seguire l’iter del provvedimento di bilancio per rafforzare le tutele dei pensionati e delle pensionate.

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