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Decreto Legislativo Assegno unico e universale: scheda tecnica

E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in più riprese (30 dicembre 2021 n.309 e 3 gennaio 2022 n.1) il Decreto legislativo 29 dicembre 2021 n.230 (All.1 e All.2) che disciplina l’assegno unico e universale per i figli che entrerà in vigore dal prossimo 1 Marzo, ma per il quale è possibile già dallo scorso 1 Gennaio presentare la relativa domanda.

Per favorirne la lettura la Cisl ha predisposto una scheda tecnica che ne sintetizza e chiarisce i contenuti.

Nelle interlocuzioni avute con il Governo, attraverso gli incontri tecnico politici presso il Ministero della Famiglia e con il Parlamento in sede di audizione, la Cisl ha espresso un parere complessivamente positivo sulla nuova misura, ma al contempo ha messo in evidenza le criticità dell’attuale disegno dell’assegno unico, avanzando delle precise proposte correttive.

Il Decreto in particolare riconosce il principio di progressività nello schema della misura, accogliendo almeno in parte uno degli elementi fondanti della proposta Cisl, a favore delle classi medie.  Importante inoltre per la Cisl l’attenzione posta verso la tutela delle famiglie numerose. Nel testo definitivo, infine, la Cisl ha anche ottenuto una maggiore considerazione del sostegno per i figli disabili, attraverso un sostanziale incremento dell’importo dell’assegno per i maggiorenni fino a 21 anni ed il contestuale mantenimento delle detrazioni fiscali per i figli con un’età più elevata. Tali modifiche seguono coerentemente quelle già ottenute in relazione al potenziamento e alla differenziazione degli importi dell’assegno sui figli minori in base al loro grado di disabilità.

Come già evidenziato in precedenza dalla Cisl però, il disegno della misura avrebbe comportato l’esistenza di una quota di famiglie per le quali non sarebbe intervenuto alcun miglioramento ed anzi penalizzate. Questione sottovalutata dagli interlocutori e dalle altre parti sociali che invece è emersa chiaramente alla luce dei dati presentatici dal MEF, che confermano nella sostanza quelli resi pubblici dalla Cisl nei mesi scorsi.

Per questo motivo la Cisl ha sollecitato le Commissioni parlamentari che hanno analizzato il provvedimento per orientarne il parere in modo da precostituire le condizioni politiche per una modifica legislativa.

In effetti i pareri espressi sia dalla Camera che dal Senato, grazie anche alla pressione esercitata dalla Cisl, hanno fatto proprie alcune delle note critiche ed in particolare le necessità:

– di estendere all’intero triennio la copertura integrale prevista dalla maggiorazione perequativa a compensazione almeno parziale delle eventuali penalizzazioni per i nuclei beneficiari derivanti dal passaggio dal vecchio al nuovo sistema, così come l’estensione della sua applicazione al di sopra dei previsti 25.000€ d’ISEE;

– di riconsiderare il peso del patrimonio all’interno dell’indicatore ISEE ritenuto eccessivo per l’applicazione dell’indicatore alla prestazione in oggetto. 

Pertanto la Cisl è impegnata nel breve periodo a dare soluzione alla principale criticità, condivisa dal Parlamento, facendo introdurre una estensione della maggiorazione perequativa in misura piena per il prossimo triennio fino ad un ISEE di 40 mila euro. A questo proposito ha elaborato uno specifico emendamento all’interno del Decreto “milleproroghe” che è stato già presentato da alcuni parlamentari.

La Cisl intende inoltre proseguire il confronto monitorando la fase applicativa e le problematiche insorgenti anche attraverso l’Osservatorio ministeriale, ai cui lavori sarà chiamata a partecipare.

La fase applicativa della misura potrà offrire elementi concreti per verificare i correttivi alla misura – previsti dalla normativa entro un anno dalla sua entrata in vigore – per garantire maggiore equità e progressività, che per la Cisl debbono vedere tra l’altro una particolare attenzione per le famiglie che perderanno alcune importanti misure strutturali diverse dall’assegno al nucleo familiare e dalle detrazioni  (come l’assegno al terzo figlio) e che potrebbero risultare penalizzate dalla riforma, come fatto più volte notare nelle interlocuzioni con il Governo e il Parlamento.

Infine nell’ambito del confronto con i Ministeri la Cisl ha proposto un tema connesso all’assegno unico, ma con risvolti più generali, che riguarda la pertinenza dell’utilizzo dell’ISEE così come disegnato dalla legislazione vigente, per ogni tipologia di prestazione sociale e la necessità di rivederne alcune componenti in ragione della specificità delle singole misure adottate. Ciò anche in relazione alla suddetta criticità rilevata con riguardo alla quantificazione del patrimonio per la prestazione in esame.  Su questo punto, avendo raccolto una disponibilità da parte degli interlocutori, la Cisl solleciterà la convocazione del Comitato di Sorveglianza sull’ISEE allo scopo di avviare a breve un processo di attualizzazione dell’indicatore che ne contempli le necessarie modifiche.

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