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Lavoro. Furlan: “Il 18 settembre torneremo in piazza per la coesione sociale, la centralita’ del lavoro e dei contratti. Il Governo ci convochi sul Recovery fund “

Pubblicato il 9 Set, 2020

FestaUnitaModenaModena, 9 settembre 2020 – “Quando si sono dovute fare scelte coraggiose e pesanti per il Paese, nella massima espansione della pandemia, eravamo convocati quasi tutti i giorni da palazzo Chigi, abbiamo fatto accordi molto importanti che hanno evitato malati e morti in più”. E’ quanto ha detto alla Festa nazionale dell’Unità di Modena la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, intervenendo al dibattito su ‘Più lavoro, più crescita, più diritti’.
“Siamo usciti da quella fase e questo ha significato un rallentamento forte delle relazioni, non c’è ombra di dubbio”. Prosegue Furlan sottolineando come “le parti sociali erano indispensabili per fare le scelte complicate, quando si è trattato di ragionare sulle prospettive hanno prevalso altre logiche”.

Ma i sindacati sono determinati a dire la loro. “Il governo ha dato un contributo importante sul cambiamento dell’Europa, su come spendere i miliardi del Recovery fund, e anche, mi auguro, i 36 del Mes sanitario, abbiamo molte cose da dire, ma non abbiamo ancora avuto la convocazione”. Sottolinea Furlan.
Le abbiamo dette il 29 luglio in un’importante manifestazione,  non è bastato, -sottolinea Furlan. Le diremo ancora in tutte le piazze regionali il 18 settembre, scandendo le nostre priorità, che sono infrastrutture materiali e immateriali, innovazione, ricerca, scuola e qualità del lavoro, per creare coesione sociale e per dire che i contratti vanno rinnovati. Contratti che riguardano dieci milioni di lavoratori privati e oltre 3 milioni nel pubblico. L’abbiamo detto con chiarezza a Confindustria – ha proseguito – e lo diciamo con altrettanta chiarezza al Governo: la contrattazione è una cosa seria, il rispetto del lavoro, la qualità di quello che si produce e del lavoro passa attraverso la contrattazione“. E ribadisce che “nella prossima finanziaria ci devono essere le risorse per il rinnovo di quelli pubblici”.
La segretaria della Cisl rivolge poi un un “ringraziamento a Bonaccini che ha avuto un ruolo determinante, come presidente della Conferenza delle regioni, per rinnovare il contratto della sanità privata, in questo paese nessuno si accorgeva di lavoratori che non avevano il rinnovo da 14 anni”.

Tocca infine il tema dell’istruzione. “Sulla riapertura delle scuole siamo in ritardo su tutto“. Dichiara Furlan ricordando che la proposta dei sindacati per un protocollo sulla sicurezza relativa la scuola e’ stata “inviata alla minestra Azzolina in aprile ed è l’ultimo ad essere stato firmato. Abbiamo sempre creduto che la scuola andava aperta il prima possibile, ma quando si dice aprire in sicurezza si dice una cosa seria e servono risposte serie”. A meno di una settimana dall’apertura delle scuole “purtroppo ci sono ancora troppe incertezze. Per questo chiediamo al governo garanzie necessarie per chi lavora, per i ragazzi e per la famiglia. Questo vale per le 60 mila cattedre non coperte, per gli oltre 250 mila precari e per tutti quei posti dove non si sono ancora trovate, quando serve, locazioni alternative rispetto alle altre. E’ ovvio che c’è molta fibrillazione, tanti punti di domanda che richiederebbero risposte definitive”. Ma “la sicurezza nella scuola è fondamentale nel nostro paese, come è fondamentale riaprire tutte le scuole e metterci in condizione di non doverle richiuderle“.
“Abbiamo bisogno di fare cose serie sulla scuola, ed è difficile farle con chi ti definisce ‘sabotatore’. In questi giorni che ci distanziano dall’apertura – ha concluso Furlan – continueremo a chiedere al governo certezze necessarie per chi lavora, per i ragazzi e per la famiglia”.

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