Cabina di Regia PNRR (III e IV rata; Revisione Piano; RepowerEU)

Si è svolta il 26 settembre, la riunione della Cabina di Regia per il PNRR, convocata dal Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di coesione e il PNRR on.le Raffaele Fitto, avente ad oggetto gli aggiornamenti relativi alla III e alla IV rata di pagamenti PNRR e alla proposta di revisione del Piano, inclusiva del capitolo REPowerEU.

In apertura il ministro Fitto ha ricordato che la III rata di finanziamenti è scesa da 19 mld a 18,5 mld in quanto gli obiettivi sono passati da 55 a 54, non essendo stato raggiunto l’obiettivo riguardante la creazione di nuovi posti letto negli studentati universitari, obiettivo spostato alla IV rata di finanziamenti, la quale quindi passa da 16 mld a 16,5 mld per centrare 28 obiettivi anziché i 27 originari.
L’ ammontare complessivo delle risorse che spetteranno all’ Italia per la III e la IV rata rimane quindi invariato e pari a 35 mld, in particolare per la III rata sono in corso i passaggi finali e l’erogazione è prevista per l’inizio di ottobre, mentre per la IV rata la proposta di modifica di 11 dei 28 obiettivi previsti è stata approvata dalla Commissione Europea, gli obiettivi dovrebbero essere raggiunti nelle intenzioni del ministro entro 30/40 giorni, verrà di seguito presentata la richiesta di pagamento la cui erogazione è prevedibile entro la fine dell’anno.

In merito alle modifiche al PNNR il ministro ha chiarito che la proposta presentata dal Governo alla Commissione Europea riguarda 144 obiettivi su 295, si è trattato di un lavoro complessivo relativo all’intero PNRR e a tutte le prossime scadenze di obiettivi, allo scopo di evitare l’empasse che si è verificata con la III rata che ha determinato un ritardo di circa 6 mesi rispetto al cronoprogramma nel raggiungimento degli obiettivi e di conseguenza nell’ erogazione dei finanziamenti.
L’ esigenza di rimodulare i progetti è stata dettata da un lato dalla non compatibilità di molti di essi con il Piano, dall’ altro lato dalla necessità di reperire risorse per finanziare il nuovo capitolo RepowerEU. Avendo infatti l’Italia già richiesto l’intera quota di sovvenzioni a fondo perduto prevista per il PNRR, per il RepowerEU sarebbero rimasti a disposizione soltanto 2,7 mld, mentre tramite la rimodulazione dei progetti proposta dal Governo si possono recuperare circa 16 mld che portano i finanziamenti complessivi per il nuovo capitolo a 19,2 mld, in linea con quanto stanziato dagli altri paesi europei. Anche il capitolo RepowerEU è attualmente al vaglio della Commissione Europea.

Il ministro ha anche informato che per la V rata, che prevede 18 mld di finanziamenti per raggiungere 69 obiettivi entro il 31/12/2023, è in corso il confronto con la Commissione Europea per rimodulare gli obiettivi stessi, allo scopo, una volta raggiunti, di poter richiedere il pagamento all’inizio del 2024.

Nel suo intervento la Cisl ha in premessa evidenziato di aver valutato positivamente la convocazione, ritenendo che la nuova modalità di gestione del PNRR, varata dal DL 13/2023, che prevede la partecipazione delle parti sociali alla Cabina di Regia, deve essere pienamente attuata ed ulteriormente rafforzata tramite un confronto di merito, strutturato e costante.
E’ infatti importante dare continuità al percorso avviato con le precedenti convocazioni, attraverso un modello di governance partecipato ed inclusivo.

In particolare, quella di ieri era una convocazione particolarmente attesa, anche allo scopo di conoscere l’esito delle valutazioni e richieste di intervento, da noi inviate su sollecitazione del Governo, all’inizio del mese di agosto, in merito alle Proposte di Modifica al PNRR, attualmente sottoposte al vaglio della Commissione Europea, documento che riteniamo di fondamentale importanza per il successo e il buon esito del Piano, attraverso la rapida “messa a terra” degli investimenti e la realizzazione degli interventi e delle riforme previste, anche al fine di innalzare gli indici di crescita del Paese.

Il lavoro predisposto dalla CISL, infatti, oltre alle preoccupazioni di carattere generale, ha avanzato puntuali approfondimenti, missione per missione, e sul nuovo capitolo RePowerEU.

La Cisl ha quindi ribadito al ministro Fitto le seguenti priorità:

• risolvere gli squilibri del mercato del lavoro, ed in particolare il mismatch tra domanda e offerta di competenze, il reperimento di professionalità qualificate per servizi sanitari e sociali, innovazione tecnologica, transizione digitale, e settore delle costruzioni
• procedere alla stabilizzazione professionale del personale assunto a tempo determinato, a livello centrale e a livello territoriale, ed attivare specifici programmi di formazione e di aggiornamento professionale per implementare e finalizzare competenze già acquisite e per crearne delle nuove
• potenziare in particolare le Amministrazioni Locali, che attuano di più del 53% dei progetti e a cui spettano il 47% delle risorse ripartite, ed in questo senso abbiamo apprezzato la previsione di 2.200 assunzioni da destinare al rafforzamento delle amministrazioni meridionali e del dipartimento delle politiche della coesione previste nel recente “Decreto Sud”
• fronteggiare il problema dell’aumento del costo dell’energia e dei prezzi delle materie prime, che ha determinato un’impennata media del 10 % dei costi degli appalti per la realizzazione delle opere
• risolvere prioritariamente le difficoltà amministrative e gestionali, causa di ritardi di Milestone e Target, per evitare che si ripresentino nelle successive rendicontazioni obbligatorie, determinando complicazioni maggiori e il rischio della perdita dei finanziamenti da restituire se non utilizzati
• risolvere i ritardi dei progetti chiave (appalti per gli asili nido, stazioni rifornimento di idrogeno, assetti idrogeologici)
• rivolgere specifica attenzione a settori particolarmente delicati, a partire dalla sanità.

La Cisl ha inoltre evidenziato al ministro, in merito alle misure rimodulate nelle proposte di modifica che riguardano 9 misure per un valore complessivo di 19,2 mld, quanto segue:

• è necessario non derubricare i finanziamenti originariamente previsti su temi di particolare importanza: la gestione del rischio di alluvione e la prevenzione del rischio idro/geologico (MISSIONE 2); le infrastrutture materiali e i trasporti, soprattutto nel mezzogiorno (MISSIONE 3); le infrastrutture sociali, quali istruzione, sanità e inclusione (MISSIONI 5 E 6), per rilanciare il sistema istruzione e il sistema sanitario e socio assistenziale all’altezza delle aspettative del Paese.
• per alcune delle opere oggetto di revisione, si rimanda a risorse non definite sia come tipologia che come ammontare, determinando perplessità ed incertezze specialmente per gli enti che avevano già avviato i lavori.
• in particolare per gli interventi che si intende demandare a fonti di finanziamento rientranti nell’ambito della programmazione comunitaria e nazionale chiediamo certezza delle risorse e dei tempi di realizzazione.
• per il Mezzogiorno in particolare è necessario risolvere la problematicità della rimodulazione delle risorse destinate alle infrastrutture e alla difesa di territorio e ambiente e mantenere l’impegno originario della clausola del 40% delle risorse allocabili territorialmente al Sud, garantendo al contempo le percentuali di competenza per l’area in capo al Fondo sviluppo e coesione, secondo le indicazioni del recente decreto in materia di politiche di coesione e per il rilancio nelle aree del Mezzogiorno

Sul capitolo RepowerEU la Cisl ha condiviso la scelta di riallineare e coordinare i programmi REPowerEU, PNRR, Politica di Coesione – Programmazione 2021-2027, FSC, per agevolare e implementare la realizzazione dei progetti e delle riforme ed anche l’impostazione che configura il REPowerEU come una Missione aggiuntiva del PNRR, ma ha al contempo ribadito gli assi strategici che secondo la CISL occorre perseguire:

· miglioramento delle infrastrutture e degli impianti energetici, in particolare per consentire la diversificazione dell’approvvigionamento;
· promozione dell’efficienza energetica degli edifici e delle infrastrutture energetiche critiche, decarbonizzazione dell’industria, aumento della produzione e della diffusione del biometano sostenibile e dell’idrogeno rinnovabile o ottenuto senza combustibili fossili;
· contrasto della povertà energetica;
· incentivazione della riduzione della domanda di energia;
· contrasto delle strozzature interne e transfrontaliere nella trasmissione e nella distribuzione di energia, sostegno dello stoccaggio di energia elettrica e accelerazione dell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, nonché sostegno dei trasporti a zero emissioni e delle relative infrastrutture, comprese le ferrovie;
· riqualificazione accelerata della forza lavoro, grazie all’acquisizione di competenze verdi e delle relative competenze digitali, e attraverso il sostegno delle catene del valore relative alle materie prime e tecnologie critiche connesse alla transizione verde.

In merito agli altri temi oggetto della convocazione, la Cisl ha manifestato soddisfazione per lo sblocco definitivo della III rata (18,5 mld) il cui incasso è atteso a giorni, mentre per la IV rata (16,5 mld), ha evidenziato che la modifica di 11 dei 28 obiettivi previsti riguarda ambiti di particolare rilievo: tecnologia satellitare; economia spaziale; industria cinematografica; idrogeno per ferrovie; sismabonus; colonnine ricarica; posti asili nido; imprenditoria femminile.

Su questi, fin da subito, per la Cisl è necessario affrontare il problema della loro realizzazione e quindi del loro finanziamento, valgano due esempi per tutti, ovvero il sismabonus, data la particolare vulnerabilità sismica del territorio italiano e l’imprenditoria femminile, tema rilevante per il mercato del lavoro italiano e che rientra anche in una delle tre trasversalità del PNRR.

Nella replica conclusiva il ministro Fitto ha ribadito l’importanza e il valore che attribuisce al confronto con le parti sociali nell’ ambito della Cabina di Regia, richiamando il nuovo modello di governance del PNRR voluto dal Governo con il DL 13/2023.
Ha poi sottolineato, anche in risposta alle sollecitazioni emerse nel confronto, che le proposte di modifica al PNRR presentate dal Governo non determinano alcun definanziamento, essendo il Decreto del MEF che finanzia l’intero PNRR non toccato, ma rappresentano soltanto una proposta di spostamento di interventi, tuttora in discussione presso la Commissione Europea, e che tali interventi, già programmati, costituiscono per il Governo “obbligazioni giuridicamente vincolanti”.
Il ministro ha altresì ribadito che gli interventi espunti attraverso la rimodulazione del Piano risultano inammissibili in quanto o “vecchi” ovvero antecedenti la stesura del Piano, o già finanziati con altre risorse, o non coerenti con il Piano, soprattutto sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Qualora non espunti, non sarebbero comunque passati al vaglio della Commissione Europea, ed avrebbero determinato blocchi nelle procedure di rendicontazione e quindi nell’ erogazione dei finanziamenti.
Per quanto riguarda il Mezzogiorno è stato chiarito che, per gli interventi espunti dal PNRR che saranno finanziati con le risorse della politica di coesione, il vincolo di destinazione del 40% delle risorse PNRR non inficia assolutamente il vincolo di destinazione dell’80% del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), che resta intangibile, essendo garantito per legge.
Il ministro, in risposta alle nostre sollecitazioni, ha assicurato che le osservazioni e proposte in merito alle modifiche al PNRR da noi presentate, su richiesta del Governo, ad inizio di agosto, verranno tenute nella dovuta considerazione nell’ambito del confronto in corso tra il Governo e la Commissione stessa, e poi nella successiva fase di attuazione del Piano riformato.

Condividi