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Puglia. Solazzo (Cisl Taranto Brindisi):  “La comunità ionica piange l’ennesima vittima sul lavoro”

Pubblicato il 25 Ago, 2022

“Ancora una volta piangiamo a Taranto l’ennesima morte sul lavoro, con il settore agricolo in questo caso a pagarne il prezzo più alto.  Esprimiamo piena solidarietà alla famiglia di Giuseppe De Marinis, 55 anni, schiacciato dal trattore su cui stava lavorando, presso un’Azienda agricola di Massafra specializzata nella produzione di agrumi, della quale era regolarmente dipendente”. E’ quanto si legge nella dichiarazione di Gianfranco Solazzo, Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi

“Siamo certi che la Magistratura saprà ricostruire le dinamiche che hanno determinato l’incidente mortale e verificare se sono state rispettate tutte le misure per la sicurezza sul lavoro, ben definite da leggi e contratti.

Non esistono mai ragioni perché sia messa a rischio la vita di una persona, che è centrale in ogni attività lavorativa, titolare di dignità, riferimento sociale ed economico della propria famiglia, partecipe di una comunità impegnata, particolarmente nel nostro Mezzogiorno, in sfide epocali per lo sviluppo economico e la coesione sociale.      

Come Cisl continueremo a batterci per la dignità del lavoro, per la formazione e la formazione continua, per la sicurezza, per il gusto compenso salariale, per un nuovo Patto sul lavoro, per la legalità, e perché siano onorati da tutte le parti coinvolte i tanti protocolli ed accordi sottoscritti sul tema della sicurezza, così che ciascuno svolga fino in fondo il proprio ruolo.

Non per ultimo, porre fine a questa interminabile scia di morti significa che gli Enti strumentali del territorio, di ispezione e di controllo debbano esser messi nelle condizioni di operare con efficienza ed efficacia, riconoscendo premialità alle Aziende che investono in sicurezza e perseguendo con decisione chi parte dal presupposto sbagliato che la stessa sicurezza sia un costo e non invece un investimento sulla vita e sulla corretta operatività di lavoratrici e lavoratori.

E ciò, a maggior ragione, in considerazione dei recenti dati forniti dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, dai quali si evince che oltre 62% delle ispezioni effettuate riscontrano la sussistenza di irregolarità.

Mai più morti sul lavoro, dunque, perché qui si tratta non di fredde statistiche ma di persone, la vera ricchezza, senza le quali non c’è comunità di lavoro, non c’è impresa, non c’è economia, né progresso sociale”.

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