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Terziario. Fist Cisl: “Ricondurre i rapporti di lavoro della gig economy in un ambito contrattuale certo ed esigibile”

Pubblicato il 18 Giu, 2018
Roma, 18 giugno 2018. Il segretario generale della Federazione dei Sindacati del Terziario Fist Cisl Pierangelo Raineri commenta, a margine del V Congresso mondiale del sindacato internazionale del terziario e dei servizi Uni Global Union in corso in Inghilterra a Liverpool, l’incontro tra il ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Di Maio e i rappresentanti delle piattaforme del food delivery Foodora,  Deliveroo, JustEat, Glovo e Dominos Pizza. “E’ necessario ricondurre i rapporti di lavoro della gig economy in un ambito contrattuale certo ed esigibile, -dichiara- che garantisca un salario dignitoso e assicuri le tutele in tema di salute, sicurezza e una flessibilità organizzativa concordata.  Apprezziamo la disponibilità del ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Di Maio ad avviare un tavolo di contrattazione tra i rappresentanti dei riders e i rappresentanti delle piattaforme digitali così come valutiamo positivamente la posizione del Governo sulla necessità di contrastare la dilagante precarietà dell’occupazione anche attraverso il divieto di retribuzione a cottimo. Rimaniamo convinti, così come indicato in prima battuta dalla bozza di Decreto a cui l’Esecutivo sta lavorando, sia la contrattazione il giusto alveo dove definire il trattamento economico e le norme a tutela dell’occupazione, a cominciare dal diritto alla disconnessione” ha aggiunto il sindacalista
“Anche al livello di sindacato internazionale – ha poi sottolineato Raineri – l’attività sindacale è orientata alla costruzione di una contrattazione transnazionale con le grandi multinazionali in espansione in tutto il mondo che operano con nuove logiche di mercato che se non si riconducono ad una normativa di garanzia sulla qualità dell’impiego rischiano di tradursi in una crescente precarizzazione dell’occupazione. E’ necessario osare di più e puntare ad un reale sistema contrattuale a livello internazionale con regole uguali in tutto il mondo che sappia garantire un sistema di tutele minime. Certo le imprese, anche a a livello globale, dovranno dimostrare di avere senso di responsabilità sociale” ha concluso il sindacalista.
 

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