Roma, 20 settembree 2019. Lo scorso 18 settembre, si è tenuto a Roma l’ultimo di una serie di incontri riguardante l’acquisizione del gruppo Auchan/Sma da parte di Conad, una maxi operazione che coinvolge 18.000 lavoratrici e lavoratori. L’abbandono del territorio italiano da parte di Auchan, attraverso la cessione della totalità delle quote azionarie a BDC – società Conad neocostituita – desta profonda preoccupazione per i possibili impatti negativi dell’operazione sotto il profilo occupazionale, retributivo e dei diritti. L’azienda ha avviato le procedure di trasferimento solo per 18 dei 45 negozi che insistono sul nostro territorio. Rimangono dubbi e perplessità a cui oggi non sono state date risposte. Quale prospettiva e quali garanzie offre Conad alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che operano nei negozi e nelle sedi di Roma e del Lazio? Se Auchan abbandona l’Italia e Conad non prende tutti i negozi che fine fanno i lavoratori e le lavoratrici? BDC/CONAD non è in grado di fornire garanzie, dichiara di non aver ancora definito il piano industriale in maniera compiuta e di fatto lascia tutti i dipendenti “acquisiti” dal 1 agosto in una condizione di gravissima incertezza. La realtà di Roma e del Lazio desta grande preoccupazione. Inoltre il processo di conversione che è stato avviato include meno della metà dei negozi e circa il 30% del personale. Per esempio per il formato IPER le criticità aumentano: gli ipermercati nel mondo Conad sono gestiti con punti vendita di metratura nettamente inferiore agli attuali 4 Iper Auchan di Roma e Fiumicino e questo determina grandi dubbi sulla reale intenzione di Conad di mantenere tutti i rapporti di lavoro in essere. Dubbi ai quali Conad non ha fornito per ora risposte chiare. Nella lista delle “certezze mancanti” va poi inserito il tema del mantenimento dei diritti sindacali e delle tutele della Legge 300/70 per tutti i lavoratori che, nel percorso articolato di affitti e subaffitti di ramo d’azienda, potrebbero ritrovarsi ad essere impiegati in una piccola impresa, magari sotto i 15 dipendenti. “Insomma – concludono i Segretari – le buone intenzioni dichiarate non bastano, soprattutto se, mentre si discute di come tutelare i lavoratori in questo processo, le imprese Conad del territorio aprono procedure di mobilità, come avvenuto nei giorni scorsi con l’avvio di un licenziamento collettivo per 22 lavoratrici e lavoratori di un negozio Conad di Roma. Servono garanzie e vigileremo a partire dall’incontro del prossimo 23 settembre al quale arriveremo dopo aver coinvolto tutti i lavoratori: domani, 21 settembre, si terranno infatti assemblee sindacali in tutti i luoghi di lavoro. Per noi le lavoratrici e i lavoratori vengono e verranno sempre prima delle cose!”