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Edili. Coronavirus, Turri (Filca Cisl): “chiudere subito i cantieri insicuri, non c’è opera che valga una vita umana”

Pubblicato il 12 Mar, 2020

Roma, 12  marzo 2020 – “Non esiste opera o infrastruttura che valga una vita umana. È per questo che ripetiamo che i cantieri nei quali non si riesca a garantire l’osservanza delle disposizioni contro il Coronavirus vanno chiusi immediatamente, assicurando ogni sostegno economico ai lavoratori. L’attività potrà invece proseguire normalmente in quei cantieri dove la sicurezza dei lavoratori è perfettamente garantita: vista la peculiarità del lavoro edile, con spazi angusti e la necessità di lavorare in squadra, ci sembra però una possibilità abbastanza remota”. Lo dichiara Franco Turri, segretario generale Filca-Cisl. “In queste ore siamo impegnati con i ministeri competenti a concordare misure per garantire la sicurezza dei lavoratori edili e l’attivazione di ogni sostegno economico in caso di cessazione del lavoro, insieme a interventi per supportare le aziende. In particolare abbiamo sottolineato la necessità di introdurre nuovi ammortizzatori sociali, a copertura di tutti i lavoratori e a garanzia di tutte le situazioni che si vengono a creare. Se ieri i rischi per la sicurezza degli edili nei cantieri erano rappresentati dagli infortuni – spiega Turri – oggi lottiamo anche contro un nemico invisibile, ma ugualmente pericoloso. Ieri come oggi, però, la Filca ritiene che non esista una sola opera o infrastruttura per la quale mettere in discussione una vita umana, che sia a causa di un infortunio o di un virus. Chiudere tutti i cantieri non sicuri e tutelare anche i lavoratori edili è un dovere al quale tutti sono chiamati, le istituzioni come gli imprenditori. Di fronte a una vita umana – ha concluso Turri – non c’è lavoro, opera o ‘business’ che tenga”.

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