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Trasporti/Logistica. Pellecchia (Fit-Cisl): “Il settore ha bisogno di politica industriale”

Pubblicato il 10 Set, 2021

“L’Italia, per la ripresa del settore della logistica ha bisogno di un grande player nazionale, in quanto è l’unico Paese del G8 a non averne”. Così Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, a margine del convegno organizzato dalla Cisl Parma e Piacenza sul tema “E-commerce e logistica”.
“In questo settore – prosegue Pellecchia – sono 110mila le imprese che operano in Italia e, secondo i dati forniti dalle associazioni datoriali, il 90% di esse ha meno di 5 milioni di fatturato e 9 addetti. Le risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza devono interessare anche la logistica, implementando ovviamente tutti gli aspetti che riguardano la digitalizzazione del settore. C’è bisogno però che il Paese abbia una migliore capacità di spesa, altrimenti il rischio è che le grandi risorse che il Pnrr mette a disposizione non saranno spese. Anche sul piano degli incentivi bisogna prendere atto che quelli usati fino ad oggi, come Ferrobonus, Marebonus e altro, non hanno raggiunto i risultati attesi. Vanno invece previsti incentivi per la digital transformation, che premino gli investimenti innovativi e produttivi e che assicurino anche le risorse necessarie per il ricambio generazionale nelle aziende”.
Il Segretario generale della Fit-Cisl, rispondendo a una domanda sui rapporti sindacali con Amazon: “Il percorso negoziale che si è attivato con Amazon a valle dell’incontro con il Ministro Orlando si sta svolgendo in modo positivo e pertanto auspichiamo una sua conclusione rapida perché tutte le parti trovino soddisfazione: le lavoratrici e i lavoratori attraverso una maggior tutela contrattuale e migliori condizioni di lavoro e l’azienda, attraverso il coinvolgimento dei dipendenti, il conseguimento degli obiettivi fissati”.
Conclude il Segretario generale della Fit-Cisl Salvatore Pellecchia: “Alla base di tutto ci deve essere il rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro, perché è l’unico strumento che può garantire parità di regole laddove c’è concorrenza agguerrita, e attraverso le norme di impiego e quelle che garantiscono la formazione professionale può essere un vero strumento di prevenzione degli infortuni e di tutela della salute e sicurezza per tutte le addette e tutti gli addetti”.

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