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Metalmeccanici. QF (ex GKN), Fim Cisl: “Ancora una volta la proprietà sfugge al confronto”

Pubblicato il 3 Mar, 2023

“ll 2 marzo a Roma, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, nell’ambito della vertenza QF (ex GKN), si sono incontrate le Organizzazioni Sindacali,  i rappresentanti della Regione Toscana, della Città Metropolitana di Firenze, del Comune di Campi Bisenzio, di Invitalia e del Ministero del Lavoro, con la presenza della Sottosegretaria Dott.ssa Fausta Bergamotto”. E quanto si legge nella dichiarazione del coordinatore nazionale Fim-Cisl Stefano Boschini.

“L’incontro, richiesto dalle Organizzazioni Sindacali -prosegue la nota- a fronte della nomina di un liquidatore della società QF avvenuta a inizio febbraio, è stato convocato dalla Sottosegretaria Bergamotto, la quale, su sollecitazione delle stesse, la scorsa settimana si era impegnata a chiedere alla società il ritiro della procedura di liquidazione.

A fronte della richiesta del Governo, QF guidata dal Dott. Francesco Borgomeo, ha subordinato la disponibilità al ritiro della procedura e al pagamento delle mensilità arretrate (i dipendenti non percepiscono la retribuzione dallo scorso ottobre) a condizione che lo stabilimento sia reso immediatamente accessiblile;  i lavoratori infatti, si trovano in assemblea permanente dall’inizio della vertenza.

Un ulteriore ostacolo all’intesa è costituito dal fatto che il Ministero del Lavoro non ha ancora fornito una risposta definitiva in merito alla richiesta di QF di autorizzare l’istituto della Cassa Integrazione a copertura dell’anno 2022.

Nonostante il tentativo di mediazione della Sottosegretaria Bergamotto, l’assenza della proprietà al tavolo ministeriale non ha consentito il minimo livello di confronto utile a ricercare una possibile mediazione.

Il continuo allungamento dei tempi di questa vertenza rende sempre più complicato il raggiungiumento di una soluzione positiva.  La FIM ribadisce che non è più procrastinabile l’erogazione delle mensilità arretrate a tutti i lavoratori e che il ritiro della procedura di liquidazione è l’unica strada percorribile per mantenere viva la speranza di una ripresa dell’attività produttiva” conclude.

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