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Agricoltura. Il 3 giugno a Bologna il Congresso nazionale di Terra Viva

“Coltiviamo il futuro: impresa, partecipazione, sostenibilità”: questo il titolo dell’evento presentato oggi dal Presidente Claudio Risso all’Esecutivo dell’associazione dei liberi produttori agricoli della CISL. Tra le iniziative, il mercato agroalimentare aperto al pubblico

Si intitola “Coltiviamo il futuro: impresa, partecipazione, sostenibilità”, il II Congresso nazionale di Terra Viva che si terrà a Bologna martedì 3 giugno. Ad annunciarlo è stato il Presidente nazionale Claudio Risso presentando il documento congressuale ai componenti dell’Esecutivo riunito oggi e domani a Roma. Un incontro che di fatto ha aperto la stagione congressuale che vedrà impegnati nei prossimi mesi dirigenti, delegati e operatori Terra Viva per rinnovare la classe dirigente e indicare le linee guida future dell’associazione dei produttori agricoltori affiliata alla FAI-CISL.

“Il documento – ha spiegato Risso – indica i principi e obiettivi con cui vogliamo costruire un’associazione sempre più performante e al passo con i tempi, in un’ottica di valorizzazione dell’impresa agricola attraverso il rafforzamento delle dinamiche partecipative e dell’attenzione alla sostenibilità, che deve essere insieme ambientale, economica e sociale”.

La nuova fase parte con i congressi regionali: il primo sarà quello di Terra Viva Sardegna, che si svolgerà giovedì 27 febbraio, per poi proseguire in tutte le associazioni regionali e concludersi con il Congresso nazionale il 3 giugno a Bologna, presso lo spazio DumBO, dove Terra Viva sarà presente fino al 6 giugno, nell’ambito del congresso della FAI-CISL, anche con il proprio mercato agroalimentare, dove saranno in vendita al pubblico diversi prodotti enogastronomici di associati provenienti da tutta Italia.

“Coltiviamo il futuro – ha affermato Risso – significa riconoscere il valore e il ruolo che abbiamo come agricoltori, come custodi di un sapere che viene dal passato ma che è sempre rivolto al domani. Non siamo solo osservatori dei cambiamenti: noi stessi siamo il cambiamento, siamo noi a trasformare la terra con le nostre mani, a innovare attraverso la tradizione, a portare avanti la cultura dei produttori del Made in Italy e delle loro famiglie, rivendicando un ruolo da protagonisti tanto nella sfida per la sovranità alimentare quanto in quella per la tutela del territorio e il presidio delle aree interne”.

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