Raggiunta un’ipotesi di accordo tra Fim, Fiom, Uilm e LegaCoop Produzione e Servizi e le altre associazioni datoriali, per il rinnovo del contratto collettivo nazionale delle cooperative metalmeccaniche scaduto lo scorso giugno 2024, riguardante circa 15.000 addetti sul territorio nazionale per un numero pari a circa 300 aziende cooperative.
Intesa importante perché ha mantenuto il modello CCNL 2021 sugli adeguamenti dei minimi tabellari. L’accordo riguarda aumento complessivo nel prossimo quadriennio 200 euro al livello C3, salvo che il valore dell’indice inflazionistico IPCA dei prossimi tre anni non definisca adeguamenti maggiori.
L’innovativa clausola di salvaguardia definita nello scorso rinnovo è confermata. Rafforzati inoltre gli istituti di welfare, portato al 2,3 % la quota aziendale per il Fondo Pensione, incrementato il contributo aziendale alla polizza per la Sanità integrativa e durante la vigenza i Flexible saliranno a 250. Importanti tutele sono previste per i lavoratori con contratto a termine, anche per i somministrati, compreso un rafforzamento del diritto di precedenza.
Un accordo importante che rivela anche un senso di responsabilità delle associazioni datoriali della Cooperative, che manca da parte di Federmeccanica la quale da quasi un anno si è sfilata dal tavolo di confronto per il rinnovo del CCNL industria scaduto lo scorso giungo 2024.