Si sono svolti il 30 ed il 31 maggio 2 importanti riunioni relative all’andamento del Fondo Sociale Europeo a livello nazionale:
- Il Sottocomitato risorse umane che ha il compito di dare informazione sull’andamento del Fondo Sociale Europeo a livello di tutto il paese, fornendo informazioni sull’andamento ed il raccordo tra tutti i programmi nazionali e regionali finanziati dall’FSE
- il Comitato di sorveglianza congiunto dei programmi operativi nazionali SPAO ( sistemi di politiche attive e per l’occupazione e IOG (iniziativa occupazione giovani)
- Sottocomitato risorse umane – avanzamento della attuazione del FSE
- Scarsa spesa
Il dato principale da registrare è che il MEF non ha fornito nessun dato sul livello di attuazione finanziaria del fondo, ciò significa che ancora non sono stati chiesti rimborsi delle spese fatte a Bruxelles, perché le spese effettuate sono poche. Le autorità presenti Agenzia della coesione, ANPAL ed Commissione Europea hanno evidenziato la necessità di accelerare sostenendo che è vero che sono state realizzate procedure per avviare bandi, ma la spesa effettiva certificata è ancora poca.
La lentezza nell’ambito del FSE dipende da più fattori, la nomina formale delle Autorità di gestione, la messa a punto dei sistemi informativi per la certificazione delle spese, ed in generale il completamento delle rendicontazioni dei fondi del precedente periodo.
Questa criticità potrà influire sulle rendicontazioni a fine 2018, data in cui sarà verificato dalla Commissione europea il livello di spesa effettuata per poi attribuire ai paesi, se ci sono le condizioni, le ulteriori risorse della riserva finanziaria non ancora distribuita.
- Chiusura 2007-2013. Sono stati esposti i dati della chiusura dei programmi della precedente programmazione, che al netto delle risorse nazionali di cofinanziamento spostate nel corso della programmazione, dimostrano la piena capacità di spesa di tutti i finanziamenti da Bruxelles. Per un maggior dettaglio, ed anche se si vogliono approfondire le aree su cui il fondo ha maggiormente investito, rinviamo alle slide presentate che troverete allegate.
- Risorse aggiuntive derivanti dal cosiddetto aggiustamento tecnico.
L’Italia nel corso del 2017 riceverà da Bruxelles ulteriori finanziamenti per circa 1,65 mld. € di cui il 38 % saranno destinati al Fondo Sociale Europeo, in particolare per rifinanziare la IOG, iniziativa occupazione giovani, per finanziare nella IOG un’asse specifica per l’occupazione a sud e per migliorare l’accoglienza dei migranti.
- Comitato di sorveglianza congiunto dei programmi operativi nazionali SPAO (sistemi di politiche attive e per l’occupazione e IOG ( iniziativa occupazione giovani)
- Modifica autorità di gestione – il comitato di sorveglianza ha approvato la modifica dell’autorità di gestione di entrambi i programmi operativi .
L’ Agenzia nazionale per le politiche attive diviene così il responsabile della gestione di entrambi.
- Programma IOG buon avanzamento finanziario ed anche importanti risultati in termini di interventi ed occupazione giovanile realizzata. Percorsi di inserimento tra cui bonus e superbonus per l’occupazione giovanile. (in allegato si trovano sia i risultati di spesa, che il numero di interventi attuati e di occupati)
- Programma operativo SPAO non ci sono ancora spese certificate, ma l’ANPAL attraverso finanziamenti a INPS (incentivo occupazione sud), Invitalia e ente nazionale per il microcredito (fondo self employment per la nuova imprenditorialità), Union camere (per il potenziamento di excelsior – analisi della domanda di lavoro) , anpal stesso per attività di ricerca, etc. ritiene di essere in grado di certificare spese maggiori di quelle richieste dei regolamenti comunitari al 2018. L’ANPAL dovrebbe contribuire al rafforzamento dei servizi per l’impiego, ma mentre sono già in corso messe a punto dei sistemi informativi, non si scioglie a livello di scelte politiche il nodo relativo al personale di centri per l’impiego in capo alle provincie ed al personale precario degli stessi.
In conclusione si hanno alcuni miglioramenti in termini di funzionamento ed attuazione dei due programmi nazionali, che iniziano ad operare, come la Cisl ha più volte richiesto, in più stretto raccordo con le regioni, favorendo interventi più omogenei sui territori.
Meno soddisfacenti, o addirittura preoccupanti sono invece i risultati offerti dal sottocomitato risorse umane che ha messo in evidenza, sull’insieme dei 22 programmi del FSE una forte lentezza attuativa e di coordinamento. Si ripropongono già i rischi della precedente programmazione. Occorre quindi in ogni regione, come anche ai livelli nazionali sollecitare la realizzazione effettiva di misure per l’occupazione e rendere l’impatto della spesa dei programmi sul mercato del lavoro (persone e strutture per le politiche attive) intenso e non al minimo della spesa richiesta dai processi burocratici a causa della lentezza attuativa delle amministrazioni e dei comportamenti della politica locale che condizionano e rallentano la spesa.