“Se c’è un dialogo la Cisl resta inchiodata al negoziato per conquistare avanzamenti. Ci sembra sbagliato, francamente, stare con un piede ai tavoli e con l’altro nelle piazze”. (…) “Vogliamo favorire una svolta nell’economia del Paese, grazie a un diverso rapporto fra lavoratori e imprese sia pubbliche che private. Senza imporre nulla per legge, ma valorizzando gli accordi contrattuali, il nostro obiettivo è quello di dare spazio alla partecipazione consultiva, ampliare la codecisione sull’organizzazione del lavoro, coinvolgere i lavoratori nella distribuzione degli utili e nel capitale delle aziende. Inoltre, vogliamo istituire un Garante per la valutazione della sostenibilità sociale delle imprese. (…)È una rivoluzione tutta dal basso per promuovere in Italia la partecipazione e la democrazia economica come un diritto fondamentale dei lavoratori e dei cittadini, la leva per uno sviluppo socialmente sostenibile. Partecipare conviene a tutti. La partecipazione è infatti la via maestra per salari più alti, maggiore pproduttività, difesa occupazionale”.