“E’ insensato aprire un crisi di Governo con il Paese stretto in una doppia morsa: inflazione, prezzi e tariffe alte con nuove diseguaglianze e il rischio di una stagione di recessione. Ed è ancora più assurdo farlo su un provvedimento Aiuti da 23 miliardi finalizzati a sostenere lavoratori dipendenti, pensionati e famiglie. Siamo nella più grande crisi economica del secondo dopoguerra, abbiamo apprezzato l’annuncio di un nuovo decreto prima della pausa estiva che mette in campo risorse importanti per salvaguardare il potere d’acquisto di salari e pensioni: questo è il tempo delle responsabilità, mai come oggi il paese ha necessità di governabilità e stabilità” (…) Temo che una crisi di governo possa determinare un vuoto di operatività con conseguenze pesanti: l’inflazione, l’aumento di prezzi e tariffe e il rischio di recessione mettono in difficoltà soprattutto le fasce deboli, nonostante il Rdc e i 33 miliardi distribuiti in questi mesi. Serve un governo che possa interloquire con le parti sociali per governare l’emergenza e costruire una visione di medio-lungo periodo. I partiti devono smettere di piantare bandierine elettorali.
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