“Il presidente del Consiglio ha indicato alle parti sociali l’obiettivo di un patto sociale, una strada auspicata da tempo dalla Cisl, per generare e redistribuire la crescita, tenendo insieme sviluppo, produttività e incremento dei redditi. Dire di no a priori significa rifiutare il metodo della corresponsabilità e perdere l’opportunità di far partecipare il mondo del lavoro al cambiamento, relegandolo in una una logica conflittuale. (…) Draghi non ha chiesto di moderare i salari, lo avesse fatto saremmo stati i primi a dire no. La questione salariale non è solo un problema sociale rilevantissimo, è un nodo cruciale macroeconomico. La sfida è rilanciare da subito le retribuzioni reali senza automatismi che innescherebbero una rincorsa con i prezzi o salari minimi legali che porterebbero fuori dalle tutele moltissimi lavoratori. Serve una politica dei redditi”.
“Patto sociale per difendere i salari, no alla patrimoniale” – Corriere della Sera
