“Il Mezzogiorno deve tornare al centro dell’agenda delle riforme economiche e sociali del Paese. Se non cresce il Sud, soprattutto sul piano dell’occupazione stabile dei giovani e delle donne, non avremo uno sviluppo omogeneo e ci allontaneremo ulteriormente dagli altri Paesi europei. (…) Ecco perchè la nostra mobilitazione a Napoli, dopo quella di Bologna e Milano, è un segnale importante: vogliamo dare una forte sveglia al governo nazionale ma anche alle Regioni e agli enti locali”. (…) “Noi pensiamo che sia interesse del governo collaborare con le parti sociali su una visione di una nuova politica dei redditi per salvaguardare le retribuzioni e le pensioni, arginare l’enorme speculazione sui prezzi, soprattutto quelli dei beni energetici non regolamentati. Ritroviamoci intorno a un tavolo e remiamo nella stessa direzione per trovare soluzioni eque, rinnovando tutti i contratti, rendendo strutturale la riduzione del cuneo, restituendo le risorse sottratte dal fiscal drag, tagliando le tasse alle tredicesime e a chi concorre all’85 per cento dell’erario pubblico, detassando gli aumenti contrattuali ed anche le tredicesime”.
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