“Superando il NO a prescindere: la lezione della Cisl” – ‘Economy’

Pubblicato il 7 Dic, 2023

“Guai a sedersi sugli allori: bisogna fare di più, molto di più. Soprattutto perchè in alcune aree del Paese, penso al Mezzogiorno, abbiamo tassi di disoccupazione giovanile e femminile patologicamente alti. E’ lì quindi che bisogna dare un impulso al bilancio degli investimenti pubblici e privati, per creare posti di lavoro là dove ci sono più disoccupati” (…) “Confermo che quella del governo Meloni non è stata la manovra che la Cisl avrebbe voluto. Ci sarebbe piaciuto poter contare su molte più risorse da redistribuire: per alzare i redditi dei lavoratori e dei pensionati, per sollevare tante famiglie dalla povertà, per restituire al sistema previdenziale criteri di flessibilità e di equità. Ed anche per realizzare tutti gli investimenti necessari al rilancio della crescita e dello sviluppo. D’altra parte, penso che il mestiere del sindacalista comporti anche la capacità di fare i conti con la realtà per portare a casa il massaggio possibile nella condizione data. La coperta della finanza è oggettivamente corta. Pesano come un macigno il rallentamento dell’economia mondiale e nazionale, i maggiori oneri sul debito pubblico dovuti all’innalzamento dei tassi della Bce e le ulteriori incertezze del quadro internazionale. Per questo è importante dare il giusto valore alle cose che ci siamo conquistate. Perché non erano scontate. E nessuno ce le ha regalate”. (…) “Certo, la manovra non manca di °ombre importanti, e in questo senso non ci è piaciuta per niente questa stretta che viene operata sulle pensioni. È sbagliato penalizzare ulteriormente quota 103 con il calcolo contributivo della pensione. Ed è inaccettabile per noi questa riduzione delle aliquote e dei rendimenti per i lavoratori pubblici, della sanità, degli enti locali, per le maestre d’asilo e gli altri operatori sanitari. Ci aspettavamo anche qualcosa di più sulla sanità, per sbloccare le assunzioni di medici, infermieri, personale sociosanitario e potenziare la medicina territoriale e di prossimità. Così come è grave il mancato finanziamento della legge sulla non autosufficienza per sostenere anziani, famiglie e persone fragili. Per cui ribadisco: guardiamo con soddisfazione alle tante cose buone che ci siamo conquistate, senza negare le criticità, sulle quali non arretriamo di un centimetro”.

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