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Amazon. Diamante (Fit-Cisl): “Nuovo sciopero se azienda non tiene fede a impegni”

Pubblicato il 3 Giu, 2021

“Amazon non sta tenendo fede agli impegni e agli affidamenti assunti nel corso della riunione con il Ministro Orlando dello scorso 15 aprile”. È quanto dichiara Maurizio Diamante, Segretario nazionale Fit-Cisl, spiegando che: “In quella data ci eravamo dati un appuntamento a due mesi per verificare, sempre sotto l’egida del Ministero, il raggiungimento di un’intesa sulla definizione di un protocollo che disciplinasse le relazioni sindacali (fasi e materie di informazione e contrattazione) per verificare la corretta applicazione delle normative sul lavoro e del contratto nazionale. Chiedevamo, secondo anche quanto previsto dalla contrattazione del nostro Paese, il riconoscimento, in ogni sito produttivo e per ogni impresa anche in appalto, del ruolo del rappresentante dei lavoratori sulla sicurezza per il rispetto della normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro e l’applicazione dei protocolli per il contenimento del Covid-19; l’avvio di un percorso relazionale, sulla scia della piattaforma di filiera, già illustrata ad Amazon ed Assoespressi negli incontri avuti a gennaio scorso, sulla corretta applicazione delle norme in materia di salute e sicurezza sul lavoro, a partire dal confronto su ritmi, carichi e turni di lavoro, sull’esercizio della contrattazione di secondo livello, anche sui temi di carattere economico, da estendere anche al lavoro interinale e precario”.
Continua Diamante: “Il tempo passa e tra poco avremo l’appuntamento programmato con il Ministro Orlando, ma per l’indisponibilità aziendale non abbiamo ancora definito il citato protocollo di relazioni sindacali per affrontare le questioni interne. Inoltre, stigmatizziamo le provocazioni di Amazon nel momento in cui mette in pista iniziative unilaterali che noi percepiamo come una volontà di mettere il sindacato in cattiva luce nei confronti dei lavoratori. In assenza di un ravvedimento ci vedremo costretti in tempi brevissimi a dichiarare una ulteriore azione protesta, chiedendo stavolta il sostegno dei sindacati degli altri paesi europei in cui Amazon è presente”.

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