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Carceri. Vespia (Fns Cisl): “La magistratura faccia chiarezza su fatti Santa Maria Capua Vetere, ma le colpe non ricadano su tutto il settore di polizia penitenziaria , corpo sano e responsabile”

“Come Federazione Nazionale della Sicurezza della Cisl siamo certi che la Magistratura porterà avanti l’accertamento delle responsabilità soggettive dei singoli rispetto ai fatti accaduti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, ma vogliamo ribadire un concetto chiaro e netto: il Corpo della Polizia Penitenziaria è una Istituzione, un Corpo dello Stato, sano e responsabile. Non si faccia di tutta l’erba un fascio”. Lo dichiara in una nota il Segretario generale della Fns Cisl, Massimo Vespia. “Migliaia sono infatti i continui e quotidiani attestati di capacità, di professionalità, di senso di abnegazione che il Personale tutto della Polizia Penitenziaria dimostra nell’assolvere al proprio ruolo istituzionale. Tutto questo in un contesto dove la stessa attenzione mediatica non viene mai riservata così attentamente quando donne e uomini dei baschi azzurri subiscono quotidiane aggressioni fisiche e minacce e nello spirito della loro mission istituzionale salvano le vite di detenuti e detenute che tentano il suicidio o cadono vittime di violenze tra detenuti stessi. In relazione a quanto avvenuto in Campania, se e quando le responsabilità verranno accertate, ricadendo eventualmente solo sugli autori di fatti gravi quanto illegittimi, non deve essere assolutamente infangato l’altissimo senso del dovere che tutti i colleghi e le colleghe dimostrano ogni giorno all’interno delle carceri italiane. Ci preme sottolineare come l’incapacità politica ed amministrativa, su problematiche che attengono alla quotidianità del lavoro del poliziotto penitenziario, non affrontate e rimandate per anni, genera nei confronti del personale un senso di abbandono, di impotenza e di frustrazione che nel tempo diventa intollerabile. Rimane palese anche il dubbio che sia stato fatto tutto il possibile per la Polizia Penitenziaria, se la politica ed i vertici del Ministero abbiano chiaro il compito, il delicato lavoro, la sicurezza, le paure e anche la eventuale debolezza che questo Personale affronta quotidianamente. E se la risposta, come appare evidente, è negativa allora la risposta non può essere quella che è impossibile non rivedere l’intero sistema penitenziario, evitando di scaricare le inefficienze e le responsabilità di questo fallimento su altri, intendendo per “altri” solo la generalità del Personale stesso. In questo e per migliorare tutto ciò che è possibile fare, la FNS CISL s’impegna e lo farà sempre rimanendo vicina alle donne ed agli uomini della Polizia Penitenziaria”.

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