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Metalmeccanici. Benaglia e Uliano (Fim Cisl): “Ccnl Unionmeccanica. Rinnovato contratto per 420 mila metalmeccanici delle PMI”

Pubblicato il 26 Mag, 2021



Dopo oltre 7 mesi di trattativa si è chiuso positivamente a Roma presso la sede di Unionmeccanica-Confapi, il rinnovo del Contratto che riguarda oltre 420.000 lavoratori delle Piccole e Medie Imprese del settore metalmeccanico.
Rinnovare il contratto nazionale, in questo periodo particolarmente difficile per il nostro Paese è un risultato importante per le lavoratrici e i lavoratori che rappresentiamo.
Il ruolo della Fim Cisl, del sindacato e della contrattazione sono sempre più un investimento concreto per aumentare le tutele di chi lavora e per far ripartire l’industria mettendo alle spalle la pandemia. Con il rinnovo di questo contratto, la Fim Cisl continua ad essere un soggetto capace di fornire risposte concrete, migliorando il salario e il welfare per i lavoratori che rappresentiamo.
L’aumento medio mensile in busta paga per un quinto livello sarà di 104 euro, erogato in quattro trance rispettivamente: 23 euro a giugno 2021, 23 euro a giugno 2022, 25 euro a giugno 2023 e 33 euro a giugno 2024. Il contratto avrà̀ vigenza a partire da giugno 2021, fino al dicembre 2024. L’aumento sui minimi è pari al 5,66%, ben superiore all’indice IPCA prevista nel triennio, quindi non solo viene solo difeso il potere di acquisto dei salari, ma viene incrementato in termini reali. Il contratto prevede una serie di interventi sul tema del welfare contrattuale a vantaggio dei lavoratori, in particolare sui flexible benefit e sulla sanità integrativa. Nello specifico i flexible benefit, che permettono ai lavoratori di accedere a beni e servizi e prestazioni di valenza sociale, vengono aumentati da 150 euro annui, a 200 euro annui a decorrere dall’anno 2022. La sanità integrativa viene potenziata attraverso un aumento del contributo aziendale da 60€ a 96€ annui per lavoratore dipendente a partire dal 2022.
Abbiamo conquistato altri risultati significativi ed importanti per i metalmeccanici: costruito le condizioni per attuare la riforma dell’inquadramento professionale, il superamento graduale della 1^ categoria, migliorato la tutela dell’occupazione nel sistema degli appalti, rafforzato il diritto soggettivo alla formazione con la conferma delle 24 ore retribuite, previsto nuove norme sul lavoro agile e il diritto alla disconnessione, introdotto tutele e diritti per le donne vittime di violenze e molestie, rafforzato la tutela della salute e sicurezza implementando i break formativi, abbiamo inoltre potenziato i diritti d’informazione sulla situazione aziendale, rafforzato la tutela occupazionale nei casi di crisi aziendali e nei cambi di appalto e nei contratti pubblici di servizi.
Nel periodo più difficile dal dopoguerra, tra pandemia e crisi economica e sociale, siamo riusciti a dare una risposta concreta e positiva ai metalmeccanici delle PMI. E’ un’iniezione di grande fiducia e stabilità per il settore e per l’intero Paese, necessario per far ripartire l’industria metalmeccanica premiando il valore del lavoro.

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