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Sciopero Enel. Sindacati: “Basta profitti finanziari sulla pelle dei lavoratori. Vogliamo risposte all’altezza di una grande strategia di pubblica utilità per i cittadini”

L’8 marzo si svolgerà lo sciopero di un’intera giornata di lavoro di tutti i dipendenti di Enel. Solo alcune centrali termoelettriche si fermeranno in altre giornate di marzo, con lo sciopero dei dipendenti che vi lavorano.

“Quella di Enel è una vertenza che impegna tutti i lavoratori delle Società del Gruppo. La nuova vision aziendale, decisa dal Board fresco di nomina, è totalmente focalizzata ed indirizzata verso profitti finanziari. E’ un inaccettabile tradimento della sua vocazione industriale di servizio”. Così in una nota Ilvo Sorrentino, Amedeo Testa, Marco Pantò, rispettivamente segretario nazionale di Filctem Cgil, segretario generale di Flaei Cisl e segretario nazionale di Uiltec Uil, nella quale spiegano le ragioni dello sciopero generale in Enel previsto per il prossimo 8 marzo.
“Non scioperiamo per rivendicare aumenti salariali – hanno aggiunto -, siamo preoccupati per la direzione che sta prendendo l’Azienda. Enel potrà essere la protagonista nel nostro Paese per la transizione energetica e digitale, l’elettrificazione dei consumi ed i progetti previsti del PNRR avranno un enorme impatto sui suoi ricavi se sarà capace di cogliere le sfide future tramite gli investimenti sugli asset e sulle persone. Purtroppo, però, quello che ci viene proposto è solo una mera razionalizzazione degli investimenti, soprattutto sull’occupazione. L’azienda vuole esternalizzare attività elettriche affidandole alle imprese appaltatrici con possibili rischi di ricadute sulla sicurezza del lavoro ed un aumento degli incidenti da elettrocuzione, vuole modificare l’orario del lavoro per le realtà operative senza un adeguato piano di assunzioni, vuole ridurre lo smart working andando a peggiorare i tempi di vita di migliaia di lavoratrici e lavoratori.
Gli investimenti per le fonti rinnovabili passano dai 5,5 miliardi a 2,9 miliardi di euro (in tre anni). Non c’è traccia di investimenti nel settore idroelettrico né sulla geotermia. C’è un generico impegno per la realizzazione di impianti fotovoltaici e sistemi di accumulo (batterie).
Si pretende di vendere prodotti di mobilità elettrica, impianti tecnologici, contratti di luce, gas e fibra telefonica senza un adeguato numero di personale.
Le manutenzioni delle sedi, specialmente nelle realtà territoriali, sono di fatto assenti e ci sono problemi che da mesi aspettano risposte.
Già nel 2020 abbiamo scioperato per il settore della distribuzione; comparto che denotava all’epoca l’esigenza di nuova manodopera e che l’azienda proponeva di risolvere esternalizzando. La vertenza si è conclusa con l’inserimento di oltre 3 mila giovani lavoratori in Enel. E ciò è avvenuto grazie all’impegno di tutti. Dati alla mano l’occupazione che chiediamo peserebbe appena il 2% degli investimenti previsti per la transizione”.
“La verità – hanno concluso Sorrentino, Testa e Pantò – è che l’azienda non ha il coraggio di compiere le scelte necessarie per lo sviluppo del paese. Nessun piano industriale di sviluppo e creazione di valore, nessuna idea su come affrontare il superamento del fossile e la messa a terra delle nuove tecnologie green. Solo operazioni per quadrare bilanci e produrre utili. Non può essere il mercato a dettare le strategie operative di Enel, ma la responsabile direzione di un grande player nazionale con la mission vera di erogare un servizio di pubblica utilità per i cittadini. Enel vive grazie ad una concessione ed ha costi riconosciuti per le attività regolate. Vive in sostanza grazie alle bollette degli italiani. Gli impediremo di operare a sfavore del sistema paese, delle imprese, dei cittadini.

FILCTEM FLAEI e UILTEC forniscono a tutte le lavoratrici ed i lavoratori le indicazioni riguardo i loro diritti (e doveri) durante lo sciopero, anche per rispondere in modo adeguato a forzature e richieste improprie che stanno arrivando da responsabili dell’Azienda, forse poco esperti su cosa è uno sciopero e come l’Azienda si deve comportare in queste occasioni.

Nessun lavoratore è tenuto a preavvisare in anticipo l’Azienda o il proprio responsabile della sua adesione allo sciopero. Il giorno dello sciopero il lavoratore non è tenuto a comunicare l’assenza per sciopero. È invece tenuto a comunicare ogni altro tipo di assenza (es. per malattia) entro le ore 10 del primo giorno di assenza. Le richieste di questo tipo da parte dei responsabili sono illegittime e chi le fa se ne assume la responsabilità e ne subirà le conseguenze. I lavoratori che operano in Smart working e aderiscono allo sciopero non sono tenuti a preavvisare né a comunicare l’adesione. Semplicemente il giorno dello sciopero non si recano al lavoro (se previsto lavoro in sede) e mantengono spenti gli strumenti aziendali (computer e telefono) astenendosi da qualunque prestazione. I lavoratori reperibili che aderiscono allo sciopero non devono recarsi al lavoro. Solo i lavoratori previsti negli accordi allegati devono garantire comunque la reperibilità e intervenire durante le ore di sciopero nei casi e per le attività previste. In questi casi i lavoratori percepiranno la retribuzione ordinaria per le ore di effettivo lavoro durante l’arco orario dello sciopero. Invece le trattenute sulla retribuzione per sciopero addebitate ai lavoratori reperibili non potranno diventare un guadagno per Enel che dovrà riversarle al Fisde.I lavoratori turnisti e semiturnisti che non sono esentati dallo sciopero possono aderire e quindi non devono recarsi al lavoro. I lavoratori turnisti esentati dallo sciopero devono garantire le prestazioni in turno e semiturno e la rintracciabilità, mentre le prestazioni “a giornata” anche dette “di disponibilità” non sono dovute. Le figure esentate dallo sciopero sono indicate nell’accordo allegato, che prevede anche le attività dovute in ogni specifico caso. L’Azienda dovrà emanare appositi comunicati al personale con l’indicazione del personale esentato dallo sciopero o che deve garantire la reperibilità nelle singole strutture organizzative. FILCTEM, FLAEI e UILTEC stanno organizzando manifestazioni e presidi presso le principali sedi di Enel in ogni regione. Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici ad aderire allo sciopero e partecipare alle manifestazioni, per esprimere in modo compatto e forte la nostra protesta contro l’Enel.

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