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Stellantis. Fim Cisl: “Positiva spinta su elettrico, ma le fabbriche di motori devo essere riconvertite per salvare occupazione e prospettive”

Pubblicato il 3 Ago, 2021

Dal 2016 ad oggi la produzione dei motori a -33%

“E’ certamente importante la spinta verso l’elettrico nei prossimi 24 mesi con il lancio di 21 veicoli elettrici e ibridi annunciata oggi da Ceo Carlos Tavares durante la presentazione dei dati semestrali, ma è altrettanto necessario avere risposte concrete sulle prospettive future per gli oltre 7.000 lavoratori in Italia del gruppo che operano sui motori tradizionali, a cui bisogna aggiungerne altrettanti nella componentistica dell’indotto”. E’ quanto dichiara il Segretario nazionale  FIM-CISL Ferdinando Uliano.

“L’arco temporale che abbiamo di fronte è molto stretto, servono risposte che rassicurino nel breve periodo sia i lavoratori che il Paese. Gli obiettivi annunciati entro il 2030 da Stellantis nell’Electrification Day guardano a un obiettivo del 70% di elettrico nelle produzioni per Europa e il 40% delle produzioni per gli USA. Obiettivi quest’ultimi che diventano ancor più stringenti  con le direttive “Fit For 55” annunciate dall’Europa: stop alle produzioni di motori a benzina e diesel entro il 2035.

Un arco di tempo molto stretto che espone tutto il settore a preoccupanti ripercussioni sul piano  occupazionale, in particolare per le fabbriche di motori e cambi presenti in Italia, a cui si aggiungono poi tutte le imprese della componentistica dell’indotto e della manutenzione.

Come FIM-CISL riteniamo non si possa attendere ulteriore tempo, senza sapere quale scelte Stellantis vuole intraprendere su questo versante. Le pressioni degli ultimi mesi che abbiamo attuato verso il Governo e verso Stellantis, hanno consentito di definire un impegno preciso sulla costruzione della terza gigafactory del gruppo in Italia, vincendo la competizione di altri paesi. Questo ci ha consentito di mettere in sicurezza per il futuro la fabbrica di motori di Termoli, con i suoi 2400 lavoratori. Rimane ancora aperta però la partita per gli altri due stabilimenti di motori, quello VM di Cento (Ferrara)  e quello di Pratola Serra (Avellino), a cui si aggiungono  i due stabilimenti che lavorano sui cambi, Mirafiori e Verrone (Vercelli). La situazione più critica è certamente quella dello stabilimento di Cento di Ferrara, dove gran parte delle produzioni sono sul motore diesel V6, che motorizza molte vetture del mercato nord americano. Lo stabilimento di Cento ha assistito ad un crollo occupazionale e nei volumi, che negli ultimi 5 anni è stato pari al

-25% della forza occupazionale e del -21% dei volumi. Il calo occupazionale non ha evitato l’uso degli ammortizzatori sociali che si è continuato ad utilizzare, coinvolgendo circa il 35% degli attuali occupati.

Nonostante gran parte delle produzioni sono destinate al mercato americano, dove gli obiettivi per elettrico sono meno stringenti (40% nel 2030), si sono riscontrati alcuni blocchi nei progetti di sviluppo del V6, che ci preoccupano fortemente.

La situazione invece dello stabilimento di Pratola Serra, con l’arrivo delle nuove produzione del motore diesel per il veicolo commerciale Ducato, prima prodotto nello stabilimento CNHI di Foggia, andrà sicuramente a migliorare nel breve periodo la situazione. Dopo l’annuncio di Tavares di equipaggiare già dal 2021 i furgoni commerciali con motorizzazioni elettriche e a idrogeno, non mette al sicuro nemmeno lo stabilimento Irpino nel medio periodo. Anche gli stabilimenti piemontesi del Powertrain di Verrone e Mirafiori, dove operano 1.700 lavoratori, dove si producono i cambi sono strettamente collegati al tema delle motorizzazioni, come del resto anche una parte dei lavoratori degli Enti Centrali di Torino. E’ indispensabile e urgente anche per queste realtà, comprendere quale strategia di garanzia e sviluppo si intende mettere in atto.

Già da settembre, per noi è fondamentale aprire un confronto a 360° sul tema delle “motorizzazioni” con i vertici di Stellantis Europa e con il Ministero dello Sviluppo Economico. Dobbiamo costruire le garanzie necessarie per governare questo processo, che vedrà una erosione nei volumi sui motori endotermici, definendo quali sono gli interventi di “reindustrializzazione”, sia sul fronte della componentistica elettrica che ruoterà intorno alle nuove motorizzazioni, ma anche al tema dei semiconduttori. Quale strategie il gruppo vuole attuare per spostare la catena delle forniture nel nostro Paese ed evitare i fermi di produzioni che hanno inciso pesantemente su lavoratori e azienda. Anche la nuova componentistica che la guida autonoma e la rivoluzione digitale sta portando dentro le future autovetture, sono ambiti che possono essere oggetto di un processo di reindustrializzazione su cui costruire soluzioni positive. Ci sono poi aspetti di cambiamento delle competenze professionali che dovranno investire i lavoratori sia negli ambiti della ricerca, della progettazione ma anche della fabbricazione. Ci aspettiamo che anche le istituzioni, da quelle locali a quelle nazionali, facciano fronte comune con le organizzazioni sindacali per accompagnare e mettere sotto tutela sociale ed economica queste importanti realtà industriali del nostro territorio, a partire da come orientiamo i fondi del PNRR.

 Gli importanti risultati finanziari e i risparmi ottenuti nelle sinergie sono stati raggiunti grazie al contributo dei lavoratori, oggi Carlos Tavares lo ha riconosciuto e queste risorse per la FIM-CISL, devono essere orientate a governare il cambiamento mettendo in sicurezza le fabbriche e l’occupazione.

Scheda Fabbriche Motori Gruppo Stellantis

(dati elaborati da FIM CISL)

Stabilimenti motoriproduzione motori Stellantis Italia
20162017201820192020I°sem.2021
FCA VM CENTO PWT70.00055.00058.65239.28137.631       27.700
FCA TERMOLI PWT619.000696.400722.000694.600360.000     196.300
FCA PRATOLA SERRA PWT375.000406.000210.000250.000240.000     133.000
Totale1.064.0001.157.400990.652983.881637.631357.000
Occupati diretti stabilimenti motori201620172018201920202021
FCA VM CENTO PWT1.2251.1511.0851.007938919
FCA TERMOLI PWT2.5222.5252.8272.5942.5692.400
FCA PRATOLA SERRA PWT1.8081.8121.8071.7931.7761.770
Totale5.5555.4885.7195.3945.2835.089
Occupati stabilimenti di Cambi20162017201820192020
Mirafiori PWT1.3281.2701.2251.0781.102
Verrone PWT675659701635600
Totale2.0031.9291.9261.7131.702

Focus sulle fabbriche motori di STELLANTIS ITALIA:

Cento – VM Motori

  • Occupa attualmente n. 919 dipendenti.
  • Vengono prodotti i grandi motori Diesel.
  • Motori V6 per le autovetture
  • Motori diesel per il settore Industriale e Marino.

Con i Motori V6 si equipaggiano in particolare autovetture per il mercato USA come RAM, Wrangler, Wrangler pick-up. Nell’ultimo periodo preoccupano in particolare alcune scelte che hanno portato al blocco di alcuni progetti di ricerca e sviluppo. Nello stabilimento di Cento sono presenti circa 205 lavoratori tecnici impegnati nella ricerca, sviluppo e progettazione. Lo stabilimento sta viaggiando alla metà della propria capacità produttiva che complessivamente è di 80.000 motori auto e circa 12.000 industriali/marini.

Utilizzo di ammortizzatori sociali.

Gli ammortizzatori coinvolgono mediamente il 35% del totale degli occupati della Vm di Cento.

Pratola Serra – Motori

  • Occupa attualmente 1783 lavoratori
  • Vengono prodotti Diesel per autovetture nello specifico:
  • Ducato 2.2 euro 6dfinal 140  160 180  200  210 cv
  • Ducato 2.0 euro 6dfinal 140  170 cv
  • Motore 1.6 JTD euro  6dfinal 120 130 140 cv
  • Motore 1.8 Tbz alluminio da 190 210 cv

Dal 1 semestre 2021 lo stabilimento è stato preparato ad accogliere i motori diesel sul veicolo commerciale Ducato assemblato nello stabilimento di Sevel in Val di Sangro. La produzione è partita dal secondo semestre 2021, nel momento in cui sono state interrotte le forniture dallo stabilimento Powertrain di FPT Foggia (Gruppo CNHI).

Dal 2020 circa 400 dei 1783 lavoratori sono stati impegnati nella produzione di mascherine Covid-19. La produzione di mascherine si è ridotta dell’80% ed ora andrà a concludersi entro il 2021.

Per il 2022 sono previste produzioni per 170.000 motori Ducato e circa 120.000 per altre motorizzazioni diesel su autoveicoli. Per il futuro è necessario comprendere se Stellantis è orientata a localizzare a Pratola Serra anche le motorizzazioni che equipaggiano i veicoli commerciali con marchio PSA prodotti nello stabilimento di Sevel. Questo consentirebbe di compensare il continuo calo nelle motorizzazioni diesel.

Utilizzo di ammortizzatori sociali 1° semestre 2021.

Dal 1.1.21 al 30.6.21 si sono fatti 28 gg. di Cig nella area produttiva motori.

Termoli – Motori e Cambi

  • Occupa attualmente n.2400 lavoratori
  • Vengono prodotti i motori a Benzina e Cambi.
  • Motori Fire 8V e 16V, il 2.0 T4 e il 2.9 V6.
  • Produzione del cambio C520 e C546.

E’ attesa la produzione del motore GSE, attualmente prodotto solo a Bielsko-Biala in Polonia. La produzione del motore GSE inizialmente prevista nel mese di aprile 2021, è stata spostata nell’ultimo quadrimestre 2021. Un ritardo che ha impattato negativamente sullo stabilimento con un ulteriore uso degli ammortizzatori sociali. La produzione del motori benzina GSE è importante in quanto è una versione a benzina che può motorizzare le autovetture ibride e quindi avere una crescita in termini di volumi nel prossimi anni.

A seguito delle pressioni messe in campo dalla FIM-CISL  e dalle altre organizzazioni sindacali, insieme al Governo Italiano, Il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares, ha ufficializzato che la terza gigafactory, dopo Francia e Germania, verrà fatta a Termoli. Sono state pertanto individuate concretamente le prospettive future dello stabilimento molisano.  Il forte investimento per la produzione di batterie nel nostro Paese è previsto nel 2025. Fino a quella data le attività di Termoli dovranno reggersi, oltre che sulle produzioni di Cambi, sulle produzioni di motori a benzina, in particolare quelli che potranno accompagnare le versioni ibride.

  • Utilizzo di ammortizzatori sociali 1° semestre 2021.

Da inizio anno mediamente 200 sono in Cig sui motori. Mentre sui cambi le 400 persone impiegate hanno lavorato 4 mesi su 6.

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