Emilia Romagna. La scuola si-cura: a Modena dieci giorni di mobilitazione

Pubblicato il 7 Mag, 2021

Da lunedì prossimo 10 maggio i sindacati Flc Cgil Modena, Cisl Scuola Emilia Centrale, Uil Scuola Rua Modena e Snals Confsal Modena terranno assemblee on line che copriranno tutti i luoghi di lavoro; giovedì 20 maggio si svolgerà una manifestazione conclusiva davanti alla prefettura.

«A più di un anno dall’inizio della pandemia e nel secondo anno scolastico in cui le lezioni in presenza sono state caratterizzate da innumerevoli stop and go, le criticità hanno pesantemente condizionato la vita delle scuole, dai trasporti insufficienti ai sistemi di tracciamento saltati e agli screening mancati – affermano le organizzazioni sindacali – Per questo ci confronteremo con i lavoratori e insieme a loro condivideremo le proposte su interventi e investimenti urgenti e necessari per l’avvio del prossimo anno. Vogliamo evitare che la scuola continui a pagare uno dei prezzi più alti della crisi pandemica e sociale».

Quella di Modena è la prima mobilitazione sindacale del mondo della scuola a livello nazionale. Da Modena, infatti, si vuol lanciare un segnale del disagio e delle difficoltà della scuola a causa di errori che dopo un anno di emergenza non avrebbero dovuto essere ripetuti. Sono previsti anche due incontri-confronti in presenza: il 14 maggio con i parlamentari modenesi e il 17 maggio con i consiglieri regionali eletti nei collegi di Modena. Il 20 maggio, giornata conclusiva della mobilitazione, a partire dalle 15 si terrà una manifestazione statica presso la prefettura di Modena con l’obiettivo di chiedere al Governo di farsi carico di tutto ciò che è necessario per evitare che anche il prossimo anno scolastico sia caratterizzato da criticità come quello che si sta concludendo.

La finalità di questa mobilitazione, infatti, è sollecitare la politica e le amministrazioni pubbliche a intervenire per tempo ed evitare che il sistema educativo e formativo del nostro territorio continui a essere penalizzato da problemi irrisolti.

«L’anno scolastico che si avvia al termine è stato caratterizzato anche nel nostro territorio da innumerevoli criticità a causa della pandemia e della conseguente emergenza sanitaria – dicono Flc Cgil Modena, Cisl Scuola Emilia Centrale, Uil Scuola Rua Modena e Snals Confsal Modena – Basti ricordare la recente querelle sui doppi turni, figlia di un sistema di trasporto pubblico palesemente inadeguato. Queste difficoltà strutturali attinenti la mobilità e i luoghi dell’istruzione si uniscono a questioni decisive di salute e sicurezza: una campagna vaccinale per il personale scolastico avviata e interrotta prima della conclusione, falle nel sistema di tracciamento dei contagi e test, protocolli di sicurezza non aggiornati, attività didattiche svolte parte in presenza e parte da remoto attraverso ddi (didattica digitale integrata) e dad (didattica a distanza), quest’ultima ancora applicata nelle scuole secondarie di secondo grado)».

A poche settimane dalla fine dell’anno scolastico sono necessari, a giudizio dei sindacati, interventi che garantiscano la chiusura delle lezioni in sicurezza e non pregiudichino lo svolgimento degli esami di maturità. I sindacati hanno chiesto alle scuole di fare il possibile per rispettare, durante le lezioni in presenza, un distanziamento oltre il metro stabilito ormai quasi un anno fa, quando ancora non si dovevano fronteggiare le diverse varianti. Bisogna, inoltre, rinforzare i protocolli di sicurezza e dotare studenti e personale di dispositivi di protezione individuale più efficaci rispetto alle tanto criticate mascherine chirurgiche fornite fino a oggi.

Altrettanto necessario è, poi, un raccordo costante, attraverso la prefettura e la Provincia, di tutti i soggetti che ruotano intorno al sistema scuola: l’amministrazione scolastica, i trasporti, le rappresentanze dei lavoratori, la sanità. In particolare, per quanto riguarda la sanità le organizzazioni sindacali chiedono informazioni precise e report periodici su contagi e quarantena nelle scuole, presidi sanitari in ogni scuola, tracciamenti efficaci e un sistema di screening diffusi da ripetersi ciclicamente.

«Accanto a una conclusione il più possibile ordinata e proficua dell’attuale anno scolastico, – aggiungono i sindacati – occorre fare il punto sugli opportuni interventi e investimenti da mettere in campo in vista del prossimo settembre, con il duplice obiettivo di far tesoro dell’esperienza e mettere in cantiere un 2021/22 all’altezza delle aspettative di chi a scuola è messo di fronte alla sfida di reinventare il proprio mestiere, nonché degli alunni, studenti e delle loro famiglie».

Per il prossimo anno scolastico occorre terminare la campagna di vaccinazione, istituire un sistema di screening efficace, diminuire drasticamente il numero di alunni per classe, potenziare gli organici, investire sull’edilizia scolastica, reperire nuovi spazi, migliorare il trasporto pubblico.

«Tra tante difficoltà e in molti casi stravolgendo i tempi di vita e di lavoro, il personale della scuola si è fatto carico di tenere in piedi il sistema scolastico italiano – sottolineano Flc Cgil Modena, Cisl Scuola Emilia Centrale, Uil Scuola Rua Modena e Snals Confsal Modena – Il tempo della pazienza e delle attese, però, adesso è finito. Inutile dire che senza interventi radicali rischieremo di vedere un film già visto: a distanza di oltre un anno sarebbe veramente inconcepibile ripetere gli stessi errori. La campagna vaccinale su tutta la popolazione italiana darà senza dubbio un notevole contributo per tornare verso la normalità. Ciononostante, però, non sappiamo se e quanto sarà definitivamente risolutiva della crisi sanitaria.
Per questo, anziché scommettere che tutto andrà bene, è necessario attivarsi per prevenire tutti i rischi che possono presentarsi».

Infine, ma non ultimo, i sindacati ricordano che il contratto nazionale del settore istruzione e ricerca è scaduto da oltre due anni e che gli stipendi degli insegnanti italiani sono tra i più bassi d’Europa. «È ora di andare oltre le dichiarazioni di principio dei diversi ministri che nel tempo si sono succeduti e garantire retribuzioni dignitose a chi, in una delle peggiori crisi che il mondo abbia conosciuto, ha garantito il diritto all’istruzione nel nostro Paese», concludono Flc Cgil Modena, Cisl Scuola Emilia Centrale, Uil Scuola Rua Modena e Snals Confsal Modena.

Condividi